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Vi proponiamo la conferenza stampa di mister Cristian Brocchi al termine della vittoria sulla Pro Vercelli in Coppa.



- Mister, altro passaggio del turno: allora è vero che ci teneva alla Coppa Italia.

"Intanto vanno fatti i complimenti ai ragazzi più che a me perché l'allenatore ci tiene sempre a vincere le partite e ad andare avanti in tutte le competizioni, ma poi in campo vanno loro e devono dare loro la dimostrazione che hanno voglia. Ho puntato su un gruppo di giocatori che per diversi motivi avevano la voglia di affrontare questa partita, di mettere minuti nelle gambe e di far vedere che posso contare su di loro. Per un allenatore vedere impegno, voglia di vincere e spirito di sacrificio è normale poi che lo renda felice. Siamo partiti da Malta cercando di creare un gruppo unito, che abbia la voglia e la volontà di affrontare questi mesi con grande spirito di sacrificio, con grande voglia di ottenere risultati e pur con tante difficoltà lo stiamo facendo, magari utilizzando anche lo spirito di gruppo che si è venuto a creare e che dobbiamo continuare a tenere vivo".



- In che zone del campo ha trovato le maggiori risposte positive?

"Devo essere sincero: un po' da tutte le parti (sorride, ndr), con tante difficoltà da parte di alcuni interpreti. Bearzotti ha già giocato ed è un ragazzo affidabile, di Negro sappiamo tutti, De Santis era alla prima partita con noi e ha dimostrato di avere qualità importanti, Tentardini lavora da tempo con noi e quando è chiamato in causa fa sempre il suo, Galli per me è un punto di riferimento e un ragazzo che è cresciuto in modo esponenziale, Di Paola era alla sua prima partita con noi e da tanto non giocava: è stato importante vederlo. Lora ha messo altri minuti nelle gambe: è un giocatore di quantità e sa inserirsi coi tempi giusti, è un giocatore che nel momento in cui troverà quella brillantezza e quella condizione migliorerà in modo esponenziale. Poi che vogliamo dire a Regi? Dà sempre tutto. Ceccarelli lo conosciamo benissimo. E poi sono molto contento di Tomaselli: per mille vicissitudini è difficile utilizzarlo, anche per i giocatori con più esperienza che ha davanti, ma ogni volta che l'ho inserito ha sempre fatto bene. Era la prima volta che partiva dall'inizio e finché ha retto dal punto di vista fisico ha messo in difficoltà il diretto avversario giocando un'ottima partita".



- Tra i vari motivi per cui alcuni dovevano giocare, c'era anche il fatto che qualche ex voleva giocare?

"Penso solo ed esclusivamente al bene della squadra. Non guardo ad altro. L'obiettivo che ci deve essere nel nostro gruppo è quello di affrontare ogni partita con la voglia di vincere. Poi dopo lo sappiamo tutti che non potremo vincerle tutte. Non mi faccio condizionare da altri fatti".



- Ha accontentato anche i tifosi che chiamavano Paquetà e lo ha fatto esordire.

"Durante la partita non sento i tifosi, sono molto concentrato. Ho voluto dare un premio anche a questo ragazzo: dal primo giorno che è arrivato si impegna durante gli allenamenti, è un ragazzo che sta faticando perché non può comunicare coi compagni in modo libero e spontaneo (parla solo portoghese, ndr), sta facendo dei miglioramenti per la conoscenza della lingua italiana, sta studiando e questo lo aiuterà ad integrarsi ancora di più. Mi sembrava doveroso dare un premio anche a lui. Mi sembrava giusto facesse il suo esordio...così domani (oggi, ndr) porta le paste alla squadra (sorride, ndr)".



- Anche Otelè al suo arrivo aveva problemi con la lingua ed era stato mandato in Berretti per questo motivo.

"Sono molto contento di Otelè: anche lui è uno di quelli che sta crescendo, soprattutto nella comprensione di quello che gli si chiede. Quando sono arrivato si pensava fosse più un attaccante, in realtà sto trovando in lui anche un ragazzo di fascia interessante, che potrebbe diventare un terzino o un esterno di centrocampo. Ha grande forza fisica, calcia bene col destro e col sinistro, è un 2000 e ha tutto il tempo per potersi imporre. Sono contento perché durante la settimana dà filo da torcere a tutti: quando voglio mettere alla prova qualcuno gli metto lui di fianco, così si impegna e fa fatica".



- Ha fatto 10 minuti molto intensi, anche fisicamente.

"Lui è questo, ha una forza incredibile. Ed è motivato: le motivazioni non le trovi nei giocatori solo perché li fai giocare, ma gliele devi dare anche nel momento in cui non giocano, facendo loro capire quando stanno facendo bene e quando no. E' già da un mese che mi sta dando grandi soddisfazioni in allenamento. Nel primo mese era un po' demotivato: vedeva forse lontano il sogno di fare qualcosa, probabilmente sono riuscito a toccare le corde giuste. Aveva bisogno di un po' di autostima. E' un po' lo stesso discorso di Tomaselli".



- Tra quelli che non sono stati convocati, solo Palazzi non sta bene?

"L'unico è Palazzi anche se sta meglio e si è allenato. Abbiamo preferito preservarlo. Sarebbe stata una forzatura mandarlo in campo e non lo abbiamo rischiato. L'altro che ha problemi e che sarà in dubbio nella partita di sabato sarà Chiricò: non sappiamo se riusciremo a recuperarlo. Ha un fastidio nella zona degli adduttori: non è grave ma gli dà problematiche. Sta lavorando intensamente e stiamo cercando di mettere a posto una situazione forse anche vecchia, che si porta dietro da tempo. I campi di questo periodo non lo aiutano, visto che lui gioca con tante sterzate, l'adduttore va in difficoltà. Non dovrebbe essere comunque grave".



- Si torna al campionato: come è l'avvicinamento alla Triestina?

"Sarà difficile, affronteremo una squadra forte, che occupa un posto importante in classifica, una squadra che ha ottenuto vittorie importanti, come l'ultima in cui ha creduto fino in fondo. Hanno un gruppo forte: andremo in casa loro per dire la nostra, cercheremo di affrontare la gara con attenzione e entusiasmo, cercando di metterli in difficoltà".