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Negli ultimi mesi si è parlato molto del prolungamento della linea M5 della metropolitana.
Se ne parla, si rilancia, si replica, ma intanto l’opera resta immobile.
E mentre i politici si scambiano accuse a colpi di dichiarazioni, i cittadini aspettano, incerti e stanchi.
Sembra quasi una partita, un gioco fatto di rimpalli e rilanci, ma in ballo c'è la qualità della vita di migliaia di pendolari.


Prolungamento M5 e responsabilità politiche

Il comitato civico Hq Monza ha lanciato un attacco frontale: «Sembra che i politici giochino ad acchiapparella».
Un’affermazione colorita, ma che fotografa bene l’immobilismo istituzionale che sta bloccando il prolungamento della linea M5 verso Monza.
La posta in gioco? Circa 500 milioni di euro ancora da reperire.
Dopo i 900 milioni promessi dallo Stato, il ministro Salvini ha tirato i remi in barca, affermando che ora è compito della Regione.

Ma la Regione non ci sta.
Il presidente Attilio Fontana ha replicato: «Io non ci metto un euro in più, tocca a te».
Ne è nato uno scambio a distanza che ha il sapore di una soap politica: Salvini rilancia con altri 100 milioni, Fontana risponde con 10.
E intanto? I cantieri non partono, le attese aumentano, i disagi pure.


Scontro istituzionale e pressing dei comitati

metro

Secondo Hq Monza, questa partita politica è diventata uno spettacolo deprimente.
«Le dichiarazioni delle ultime settimane danno l’idea di un gioco del “ce l’hai”» scrivono dal comitato.
E fanno notare che mentre per altre province i fondi si trovano, Monza e Brianza vengono accontentate con la sola Pedemontana, un’opera che attraversa il territorio più per caso che per scelta.

Non è solo il comitato a sollevare dubbi.
Anche Martina Sassoli, consigliere regionale, chiede chiarezza e stop all’attendismo.
«Il Mit non vuole tagliare fermate, ma i soldi ancora non ci sono» avverte, sottolineando che ogni ritardo si traduce in sfiducia dei cittadini e rischio di perdere l’occasione storica.


Ordine del giorno e nuova spinta dalla Lega

Un piccolo spiraglio arriva dall’ordine del giorno presentato in Regione dalla Lega.
A renderlo noto è Alessandro Corbetta, capogruppo leghista in Consiglio regionale.
L’obiettivo è formalizzare un nuovo impegno economico da parte di Regione Lombardia, che ha già stanziato 283 milioni.
Ma il documento va oltre: chiede uno sforzo ulteriore per coprire gli extracosti e salvare l’intero progetto.

Corbetta è chiaro: «Ogni ente deve fare la propria parte. Il grosso spetta allo Stato, ma la Regione è pronta ad aiutare ancora».
Il messaggio è rivolto soprattutto a Roma, dove Salvini – parole sue – lavora incessantemente per garantire tempi certi e copertura economica.
Un impegno che, se mantenuto, potrebbe davvero sbloccare lo stallo.


Metropolitana Monza tra speranze e frustrazioni

I cittadini, però, iniziano a perdere la pazienza.
Ogni annuncio seguito da un silenzio, ogni rilancio senza atti concreti alimenta una sfiducia crescente.
Il prolungamento della M5 è diventato il simbolo di una politica che promette tanto ma mantiene poco.
E mentre i lavori restano al palo, si moltiplicano le voci che chiedono una regia unitaria e una tabella di marcia certa.

Il rischio è che questa occasione venga persa.
E che Monza resti tagliata fuori da una rete metropolitana che invece dovrebbe includerla in pieno.
Perché, come ricordano i comitati, mobilità significa sviluppo, e non si può più perdere tempo.


"Monza una città da Serie A" riprenderà a settembre

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