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brugherio candy

Tra le situazioni più drammatiche c’è quella della Peg Perego di Arcore, simbolo della Brianza produttiva che esportava eccellenza nel mondo. Oggi il nome evoca amarezza. A fine settembre, ben 90 dipendenti perderanno il lavoro. Un taglio che significa cancellare il 40% dell’organico.

Le cause? Un mix letale: il calo delle nascite, la concorrenza estera, i costi e – dicono i sindacati – la mancanza di capacità di innovazione. Una crisi che non lascia spazio ai giri di parole.

“Non possiamo più far fronte alla situazione”, ha dichiarato l’azienda.

E intanto i lavoratori scioperano, ma le giornate passano senza soluzioni.


Haier Candy Brugherio: lavoro perduto e addio alla produzione

Un altro colpo al cuore della Brianza industriale arriva da Haier Candy di Brugherio. Dal 1° luglio, stop definitivo alle lavatrici. Lo stabilimento verrà riconvertito in centro logistico internazionale. La decisione salva alcuni posti, ma lascia a casa circa 50 persone.

È la fine di un’epoca gloriosa per un marchio che ha fatto la storia dell’industria italiana. Il passaggio ai cinesi, avvenuto nel 2018, aveva già lasciato l’amaro in bocca. Ora cala definitivamente il sipario.


STMicroelectronics Agrate: industria metalmeccanica sotto pressione

stm

Il caso più delicato riguarda la STMicroelectronics di Agrate Brianza. Qui il rischio tocca cifre imponenti: 1500 posti di lavoro a rischio tra esuberi e uscite volontarie. Il piano industriale presentato dall’azienda è stato definito “fallimentare” dai sindacati: niente investimenti, niente visione futura.

Un vertice decisivo è stato fissato per il 28 luglio al Ministero. La speranza è quella di salvare non solo i lavoratori, ma un intero ecosistema economico che da Agrate irradia ricchezza sul territorio.


Le cause profonde: crisi industriale e flessione nazionale

Dietro questa “tempesta perfetta” ci sono motivi che vanno oltre i confini brianzoli. La crisi dell'elettrodomestico e la flessione nell’automotive sono le vere micce che hanno acceso l’incendio.

“Le auto costano troppo rispetto ai salari, si comprano meno vetture e si riparano di più”, spiega Pietro Occhiuto di Fiom Cgil.

L’Italia non è più terreno fertile per molte produzioni e la Brianza produttiva, un tempo modello di efficienza, ne paga le conseguenze. Non si tratta solo di posti di lavoro: è in gioco il futuro di un intero sistema.


Un allarme sociale: la fine del Made in Brianza

L’impatto sociale rischia di essere devastante. Le famiglie brianzole vivono una crescente insicurezza mentre i simboli storici dell’industria locale vengono spazzati via. L’eliminazione di interi reparti produttivi alla Peg Perego, la chiusura delle linee Candy e il rischio STMicroelectronics mostrano un quadro desolante.

È una crisi che non si limita al dato economico, ma incide sul senso di identità di una terra abituata a primeggiare.


Lunedì torna Monza una città da Serie A da una sede inedita

Lunedì 14 luglio torna Monza una città da Serie A da una sede inedita.
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