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Il pensiero condiviso dai tifosi storici

Il mio pensiero potrà essere considerato molto personale da qualcuno. Ma poco importa. Perché garantisco che sono in ottima compagnia a essermi fatto una certa idea. Autorevoli esponenti della storia del Monza, tra cui quelli che hanno scritto le pagine meravigliose degli anni Settanta ed Ottanta, hanno una visione identica alla mia. E questo mi conforta e mi fa capire di avere una visione assolutamente corretta. Che peccato concludere così il periodo più esaltante della storia societaria.

Milan e Monza: due crisi, una soluzione

Il calendario ha involontariamente accomunato Milan e Monza nell’ultima giornata di campionato. Due società e due squadre che hanno vissuto una stagione simile. Una stagione deludente, in cui i rossoneri non portano a casa un piazzamento sufficiente per farli giocare in una coppa europea. Ed un Monza che retrocede virtualmente in Serie B già a fine febbraio. Da una parte, il Milan, una società specchio di una proprietà presente ma con le idee confuse, molto confuse. Dall’altra parte, il Monza, con una proprietà assente ma con le idee chiare, il cui unico obiettivo era ed è liberarsi di una società di cui non gli è mai fregato molto. Due società diverse, con un punto in comune: l’assenza per entrambe di un direttore sportivo vero e competente, quella figura che serve ad una proprietà e ad una società per avere un filo logico da seguire nel costruire una squadra, nel seguire una traccia, nell’avere un percorso.

Il Milan, vincitore dello scudetto tre anni fa e semifinalista in Champions League nella stagione successiva sotto la guida della coppia Maldini-Massara, ha compreso che un direttore sportivo è essenziale come il pane ed ha scelto Igli Tare per la ricostruzione. 

Il Monza non ha un vero direttore sportivo da quando Filippo Antonelli ha lasciato Monzello nel novembre 2022, nel corso del primo campionato di Serie A. Un buon direttore sportivo non è garanzia di una stagione di successo. Ma senza un direttore sportivo di nome e di fatto non si va da nessuna parte. Chissà se la proprietà del Monza 25/26, qualunque essa sia, ha presente questo concetto fondamentale. Lo sapremo tra poco, non ci resta che attendere.  Paolo Corbetta