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Matteo Pessina ha parlato oggi in conferenza stampa, a quattro giorni dalla sfida di Quarti di Finale contro il Belgio a Monaco di Baviera. Uno stralcio delle parole dell'ex Monza, riprese da Tmw:

"Ero partito come ventisettesimo, non ci pensavo però più di tanto. Mi sono sentito parte di questo gruppo, sempre. Sono rimasto qui anche i primi giorni, il mister mi aveva chiesto la cortesia di restare e di vedere come andavano le cose. Poi si è infortunato Stefano Sensi e sono rientrato in lista. Mi sono sempre sentito parte del gruppo dalla prima convocazione, è la cosa bella di questo gruppo: Mancini ci fa sentire tutti importanti".

"La mia famiglia è stata la mia fortuna. Mi ritengo fortunato. Mi hanno tenuto coi piedi per terra, da quando ero bambino. Cerco di sentirli spesso, mi faccio dare consigli e i loro sono i più importanti. I momenti difficili ci sono stati: in C non giocavo, è stato difficile, ho anche pensato di smettere ma sono andato avanti perché amo giocare a calcio e voglio farlo per tutta la vita".

"Con l'Austria è stato difficile. Loro sono fisici, atleticamente preparati. Dopo 50 partite in questa stagione, si arriva così e il caldo non aiuta: loro hanno mantenuto anche la loro forza, la parte atletica. Poi però abbiamo saputo imporre il nostro gioco. Col Belgio sarà difficilissima, ancora di più: non tanto per la fisicità ma per la loro qualità, hanno giocatori fortissimi. Se vogliamo arrivare in fondo dobbiamo incontrare le più forti e ora ci sono solo le più forti".

"Siamo sempre tutti pronti, l'avete visto. Quando son stato chiamato in causa ho risposto presente. Il mister manda sempre in campo la formazione che sia la più forte in quel momento e per affrontare chi ha di fronte. Però sa che qualcuno può dare di più anche non partendo titolare: si vede l'esperienza di Mancini, come tiene il gruppo, ci sentiamo tutti titolari anche chi ha giocato di meno. Tutti entriamo e ci sentiamo chiamati in causa. Poi il mister farà delle scelte e sarò pronto".