Briosco si ribella: protesta contro l’Italian Raid Commando
Cento manifestanti contro l’esercitazione militare a via Polo

Dalle 20:00 alle 23:00, i manifestanti si sono radunati all’ingresso di via Polo, chiuso al traffico da un cordone di agenti della Polizia di Stato. Con striscioni, una bandiera della pace e una della Palestina, interventi al microfono e musica ad alto volume, il gruppo ha cercato di disturbare il riposo dei militari ospitati nella palestra della scuola, scusandosi con i residenti per il disagio. “Briosco non vi vuole, andatevene via,” è stato uno dei cori rivolti ai partecipanti dell’Italian Raid Commando. La protesta ha voluto denunciare non solo l’evento in sé, ma anche la scarsa trasparenza nei confronti della comunità locale, con studenti, famiglie e docenti informati solo all’ultimo dell’utilizzo del plesso scolastico come base logistica per quattro giorni, da giovedì a domenica.
Le critiche all’evento e al suo impatto

Gli attivisti hanno descritto l’Italian Raid Commando non come una semplice competizione, ma come un’esercitazione che mira ad abituare i cittadini alla presenza militare e a rendere più tangibile la realtà dei conflitti globali. Hanno inoltre sollevato preoccupazioni sulle condizioni in cui la palestra di via Polo è stata lasciata dopo l’edizione dello scorso anno, documentate con fotografie che mostrano danni e disordine. Altre critiche si sono concentrate sul potenziale impatto ambientale della gara, che utilizza i boschi del territorio per le prove tecniche, suscitando timori per la loro conservazione. La protesta ha voluto essere un segnale forte contro il militarismo, con i manifestanti che hanno dichiarato di voler “suonare la sveglia” per sensibilizzare la comunità su questi temi.
L’Italian Raid Commando: una competizione controversa
La 37ª edizione dell’Italian Raid Commando coinvolge oltre 160 militari, tra uomini e donne, in servizio attivo, della riserva o provenienti da scuole militari di nazioni Nato e alleate. Divisi in squadre, i partecipanti si sfidano in una serie di prove tecniche, culminando in una cena di gala prevista per sabato sera presso la Villa Reale di Monza, seguita dalle premiazioni di domenica. Circa cinquanta militari sono ospitati a Briosco, dove il Comune e l’Istituto Comprensivo hanno concesso per il secondo anno consecutivo l’uso della scuola come base operativa. A differenza dell’edizione precedente, che non aveva suscitato reazioni, quest’anno la manifestazione ha incontrato una resistenza significativa, con i manifestanti determinati a far sentire la propria voce.
Un appello alla consapevolezza
La protesta di Briosco non è stata solo un gesto di opposizione, ma anche un invito a riflettere sul significato di eventi come l’Italian Raid Commando e sul loro impatto sulla comunità. Gli attivisti, unendo residenti e giovani provenienti da diverse realtà, hanno sottolineato l’importanza di informare i cittadini e di opporsi a iniziative che, a loro avviso, promuovono una cultura militarista. La presenza di striscioni e bandiere ha reso visibile il messaggio di pace e solidarietà, mentre l’energia della serata ha dimostrato la volontà di costruire un dialogo aperto su temi complessi, coinvolgendo una comunità che si interroga sul proprio futuro e sui valori che desidera promuovere.