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Ci sono figure che, più di altre, sanno lasciare un segno indelebile nella memoria collettiva di una comunità. Persone che, con la loro passione e la loro dedizione, diventano punti di riferimento silenziosi ma fondamentali. La città di Monza ha avuto la fortuna di conoscere e vivere accanto a uomini che hanno fatto dello sport e dei valori umani la loro missione quotidiana. Ricordarli significa non solo onorare la loro storia, ma anche custodire un pezzo importante dell’identità cittadina.


Il ricordo di Paolo Corbetta su Enzo Redaelli

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L’opinionista di MonzaNews, Paolo Corbetta, ha voluto condividere un toccante pensiero sulla scomparsa di Enzo Redaelli, ex team manager del Monza, morto oggi a 84 anni.

Sono moltissimi i ricordi che la memoria mi propone dopo aver appreso della scomparsa di Enzo Redaelli. Anzitutto, mi viene in mente il nostro ultimo incontro. Era l’inizio dello scorso giugno, ci siamo salutati con la consueta cordialità sul sagrato della chiesa di San Gerardo, appena terminata la cerimonia funebre di un altro grande monzese come il fotografo Ambrogio Caprotti.

Enzo è stato un personaggio molto importante per la città di Monza. A parte la sua brillante attività professionale alla guida del suo apprezzato studio tecnico, era conosciuto per l’impegno, la dedizione e la passione genuina che metteva negli ambienti dello sport cittadino. Hockey e calcio erano il suo mondo. 

I miei contatti erano soprattutto legati al ruolo di team manager dell’AC Monza che Valentino Giambelli gli aveva affidato per lunga parte della propria presidenza. Sempre disponibile, sempre cordiale, sempre collaborativo. Enzo aveva la grande dote di essere pronto a darti una mano quando ne avevi bisogno. Non solo per chi, come me, avevo da sbrigare incarichi giornalistici quotidiani. Ma anche nei confronti di chiunque gli chiedesse un supporto.

Ricordo quando Giambelli lo coinvolse per far sì che nell’agosto 1988, con il Monza neopromosso in serie B, venisse disputata la gara inaugurale dello stadio Brianteo. Enzo profuse il meglio di sé in quei giorni di agosto in cui tutti erano in ferie, ottenendo dai Vigili del Fuoco il nulla osta per la gara con la Roma. Ricordo quando nel giugno 1990 affrontammo insieme, nell’arco di poco più di una quindicina di ore, il viaggio di andata e ritorno a Pescara, dove il Monza di Frosio giocò lo sfortunato spareggio col Messina che costò la retrocessione in serie C. Lui, al volante della sua auto, guidò con sicurezza lungo gli oltre 1.200 km percorsi, intrattenendo con simpatia la storica segretaria della società biancorossa Marinella Farina ed il sottoscritto. Ricordo quando, nel giugno 1997, gli chiesi di convincere Giambelli e l’allora ds biancorosso Ruben Buriani a organizzare un treno gratuito per consentire ai tifosi biancorossi di supportare il Monza nello spareggio-promozione di Ferrara contro il Carpi. Redaelli, ben consapevole che senza il treno gratuito i tifosi del Monza sarebbero stati meno numerosi di quelli provenienti dalla vicina Carpi, riuscì nell’impresa di convincere Giambelli, inizialmente piuttosto restio.

Ricordo, infine, il suo ammirevole impegno anche quando la società di Monzello era passata di mano. Dopo Giambelli, con il susseguirsi di personaggi via via sempre meno credibili per guidare una società calcistica di livello professionistico, il suo coinvolgimento, la sua serietà, la sua costante dedizione non vennero mai meno.

Ciao Enzo. Ricorderò sempre la tua gentilezza, la tua disponibilità, il tuo sorriso. Riposa in pace.

Morte Enzo Redaelli, il ricordo del Monza 

AC Monza partecipa al dolore della famiglia per la scomparsa di Enzo Redaelli, storico team manager del Club, che seguì con impegno, fedeltà e passione dal 1991 al 2004. 

Prezioso collaboratore del Presidente Valentino Giambelli, grande sportivo e innamorato della sua Monza, fu anche Presidente dell’Hockey Club Monza che guidò tra il 1980 e il 1984.