Scoperta choc a due passi da Monza: ecco cosa nascondeva davvero quel campo agricolo
Nel parco Grubria a Seregno un’area agricola è stata trasformata in discarica. Operazione con droni, immagini satellitari e controlli incrociati.

Non sempre l’inquinamento si vede a occhio nudo. Talvolta servono strumenti avanzati, pazienza e attenzione al dettaglio per scoprire ciò che si nasconde dietro la vegetazione o le barriere artificiali. È il caso di Seregno, dove un terreno agricolo tutelato è stato trasformato in un luogo di smaltimento irregolare di rifiuti.
Grazie a un’indagine accurata e alle nuove tecnologie, la polizia locale è riuscita a documentare e denunciare una serie di reati ambientali gravi, con un’operazione che potrebbe diventare un modello per il contrasto all’abbandono selvaggio dei materiali da cantiere.
Un campo agricolo trasformato in discarica
L’area interessata si trova in via Gubbio, all’interno del parco Grubria. Qui, in un terreno di circa 4.000 metri quadrati, la polizia locale ha scoperto una discarica abusiva composta da rifiuti edili, ponteggi, strutture in cemento e materiali da cantiere accumulati senza alcuna autorizzazione.
Il terreno era sottoposto a vincoli paesaggistici, e la trasformazione avvenuta rappresenta un grave mutamento d’uso del suolo, con implicazioni sia in termini ambientali che edilizi.
Tecnologie satellitari e droni per le indagini
L’intervento – svolto il 22 luglio – è stato coordinato dal nucleo sicurezza urbana della polizia locale di Seregno in collaborazione con l’ufficio tecnico comunale. Decisiva la fase di indagine preliminare, durante la quale gli agenti si sono avvalsi di immagini satellitari e rilievi con drone.
Le fotografie aeree hanno documentato nel tempo la presenza di cassoni colmi di rifiuti e manufatti abusivi. Una strategia che ha consentito non solo di accertare l’illecito, ma anche di raccogliere prove utili per il successivo intervento giudiziario.
Abusivismo edilizio e gestione illecita
Durante il sopralluogo, sono stati contestati reati gravi: gestione illecita di rifiuti, abusivismo edilizio e assenza di titoli abilitativi. Inoltre, è emersa la mancanza dei FIR (formulari di identificazione dei rifiuti), strumenti fondamentali per garantire la tracciabilità dei materiali.

Tre uomini – di 59, 64 e 65 anni, tutti residenti in Brianza – sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per i reati rilevati, in concorso tra loro.
Un controllo ambientale sempre più tecnologico
L’operazione si inserisce in un più ampio piano di contrasto agli illeciti ambientali condotto dalla polizia locale di Seregno. Negli ultimi mesi, anche grazie a fototrappole, rilevamenti geospaziali e videosorveglianza, sono aumentate le denunce e le sanzioni, sia penali che amministrative.
L’obiettivo è preservare il territorio e reprimere condotte che mettono a rischio la salute pubblica, l’ambiente e il paesaggio. Il caso di via Gubbio è solo l’ultimo esempio, ma mostra quanto la tecnologia possa essere alleata della legalità.
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