Smog 2025, Monza sotto accusa: ecco i dati ufficiali
Arpa Lombardia diffonde i dati 2025: Monza tra le città con più sforamenti di PM10, meglio NO2 e PM2.5.
Un quadro in chiaroscuro. A pochi giorni dalla fine del 2025, Arpa Lombardia ha diffuso i dati aggiornati delle centraline di rilevamento della qualità dell’aria relativi al periodo 1° gennaio – 18 dicembre. Il trend regionale mostra un miglioramento complessivo, ma non mancano le criticità. Monza resta tra le città più colpite, soprattutto sul fronte del PM10.
PM10: Monza tra le peggiori per giorni di sforamento
Secondo Arpa, nel 2025 è stato rispettato quasi ovunque il limite medio annuo di PM10 (40 µg/m³). Resta però il problema dei giorni di superamento della soglia giornaliera di 50 µg/m³, parametro su cui la Lombardia continua a faticare.
Monza ha registrato 46 giorni di sforamento, un dato tra i più alti dell’intera regione. Peggio hanno fatto solo:
Milano con 64 giorni
Lodi con 47
Subito dietro Monza si collocano Cremona (44), Mantova (34), Pavia (33), Brescia (26) e Bergamo (22). Meglio la situazione in città come Lecco (17), Sondrio (13), Como (8) e Varese (3).
Biossido di azoto: situazione sotto controllo

Più incoraggianti i dati sul biossido di azoto (NO₂). Nel 2025 nessuna città capoluogo ha superato il limite medio annuo di 40 µg/m³, nemmeno nelle stazioni più esposte al traffico.
Le concentrazioni più elevate si registrano a Milano e Brescia (38 µg/m³), seguite da Como (30) e Lecco (28).
Monza si colloca a metà classifica, con una media di 24 µg/m³, lontana dalla soglia critica.
L’unico caso ancora problematico resta Cinisello Balsamo, dove la media è prossima ai 41 µg/m³ e potrebbe chiudere l’anno in lieve superamento.
PM2.5: Monza al limite della soglia
Anche sul fronte del PM2.5, Arpa segnala una situazione generalmente sotto controllo. Il valore limite annuale di 25 µg/m³ dovrebbe essere rispettato in quasi tutta la regione.
L’unica stazione in superamento è Sorenina, attesa a quota 27 µg/m³.
Tra i capoluoghi, Monza è al limite, con una media stimata proprio a 25 µg/m³, seguita da Cremona (22), Lodi e Milano (21).
Ozono, il nodo ancora irrisolto
L’ozono resta l’inquinante più difficile da contenere. I superamenti dei target sono diffusi e costanti, senza un trend chiaro di miglioramento.
A complicare il quadro c’è la nuova direttiva europea 2024/2881, che introduce obiettivi ancora più stringenti rispetto al passato. Regione e amministrazioni locali saranno quindi chiamate a rafforzare le politiche ambientali nei prossimi anni.



