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Su Rai Tre va in onda il primo e ultimo confronto elettorale per la poltrona di senatore rappresentante il collegio della Brianza. Assente Adriano Galliani, i protagonisti sono Marco Cappato, per il centro sinistra, Cateno De Luca, leader del movimento Sud chiama Nord, Andrea Brenna, candidato per Democrazia e Sussidiarietà, Giovanna Capelli di Unione Popolare, Daniele Giovanardi per Democrazia Sovrana e Popolare, Domenico Di Modugno per il Partito Comunista Italiano e Lillo Massimiliano Musso candidato per Forza del Popolo.  

Tempo di intervento uguale per tutti, sorteggio per decidere l'ordine di intervento. Queste le uniche regole. Si parte con Marco Cappato, che ringrazia per lo spazio concesso e attacca la scelta di Adriano Galliani di essere l'unico candidato a non essere presente “disprezzando così quelle che sono le regole fondamentali della democrazia, peraltro non è nuovo a fatti del genere, perché, quando era senatore, spesso risultava tra gli assenteisti. Dice di temere l'astensionismo, ma così facendo lo alimenta". 

Andrea Brenna parla, invece, di Sanità, uno dei capisaldi della sua candidatura: massima collaborazione tra pubblico e privato, abbattimento dei tempi di attesa per visite ed esami, possibilità di garantire a tutti, sia i più abbienti che i meno fortunati, di potersi curare e di farlo bene. Questi sono i punti più importanti del suo programma. 

Gli risponde Giovanna Capelli, citando i tagli sulla Sanità, 37 miliardi in 20 anni, per avvicinarsi al sistema di tipo americano, dove sono le assicurazioni a farla da padrone. Nel programma di Unione Popolare c'è il rifinanziamento di questa cifra, per ridare centralità al pubblico, evitando che la sanità privata possa prevalere.

Interviene Giovanardi che, essendo un medico prestato alla politica, racconta la sua esperienza pandemica. Era stato, infatti, uno dei principali collaboratori, nel 2006, del piano pandemico nazionale studiato in Israele con l'egida della Nato. Ebbene, questo piano, già preesistente, non solo non è stato subito utilizzato in occasione del Covid, ma, quando è stato messo a disposizione dei politici di allora, questi non solo lo hanno definito non adatto a combattere il coronavirus, ma si sono comportati esattamente al contrario di quanto c'era scritto, andando a “inquinare” gli ospedali e non salvando decine di centinaia di persone con le cure a domicilio.

Cateno De Luca, poi, sempre citando la Sanità, è a favore di una depoliticizzazione del settore, che ha portato a fenomeni quali il clientalismo e lo sperpero di denaro pubblico, in particolare nel rapporto con le case farmaceutiche. Il sindaco di Taormina è convinto che bisogna ripristinare la meritocrazia e assicurare a tutti le cure adeguate.

Rifinanziare la Sanità è uno dei temi forti della candidatura di Domenico Di Modugno, che vuole eliminare i test di ingresso all'università. Su questo fronte, è d'accordo Lillo Massimiliano Musso che vuole la rimozione del numero chiuso per le discipline sanitarie e l'abolizione degli ordini professionali, con il solo mantenimento degli albi presso il Ministero. In più vuole il disconoscimento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, soprattutto come dispensatrice di ordini calati dall'alto per problematiche relative alla salute collettiva. Basta all'obbligo vaccinale. 

Il secondo fronte è quello della Scuola. Comincia proprio il leader di Forza del Popolo, che vuole una depoliticizzazione del settore, con lo Stato che deve coprire tutti gli oneri relativi all'acquisto dei libri. 

Di Modugno specifica che vanno aboliti in toto i test d'ingresso in qualsiasi facoltà. Non può essere un punto in più o in meno a decidere sulle sorti di uno studente. 

De Luca, invece, vuole una “scuola della vita”. Affiancare l'aspetto teorico a quello pratico, per cercare di rispondere al meglio alle esigenze del mercato del lavoro. 

Obbligo fino ai 18 anni, ridando ai ragazzi la possibilità di ragionare. Questa, in sintesi, il pensiero di Giovanardi. 

Giovanna Capelli punta ancora sui tagli all'istruzione. Bisogna dare nuove risorse alla scuola, per promuovere il superamento delle disuguaglianze. Aumentare, poi, gli stipendi degli insegnanti è fondamentale per far fronte alla penuria di questi anni.

Andrea Brenna vuole una scuola che porti i ragazzi nel reale, facendo loro conoscere quello che è il mondo attuale. Compartecipazione fra pubblico e privato per dare un servizio a tutti gli studenti.

Salute e scuola, infine, per Cappato dovrebbero viaggiare di pari passo. Potenziare i servizi di salute mentale e cercare di adottare un metodo critico, la capacità di ragionare e di non apprendere solo mnemonicamente. I ragazzi devono essere capaci di produrre un pensiero loro, cercando il confronto anche nelle diversità.