StMicroelectronics: sciopero ad Agrate contro i tagli, cosa sta accadendo
Otto ore di protesta per difendere il futuro del sito brianzolo

Le Rsu hanno duramente criticato il piano industriale definito dall’azienda come “strategico”, ma che, secondo i rappresentanti dei lavoratori, si traduce in una drastica riduzione delle prospettive per Agrate. Il progetto prevede il trasferimento di numerosi prodotti verso altri siti della multinazionale, inclusi stabilimenti cinesi, con la chiusura di due reparti chiave, AG8 e EWS. Questo spostamento comporterebbe circa 1.500 esuberi, nonostante le rassicurazioni dell’azienda di limitarli a 800.
A preoccupare è anche l’assenza di una strategia di rilancio. Il piano non include investimenti in ricerca e sviluppo, né l’introduzione di nuove tecnologie. Per il reparto R3, si prevede che entro il 2027 sarà sfruttata solo metà della capacità produttiva, con il rischio che i prodotti vengano trasferiti al sito di Crolles300, in Francia, già operativo da anni e oggetto di significativi investimenti. I lavoratori denunciano una gestione miope, che penalizza Agrate nonostante i suoi prodotti abbiano resistito meglio alla crisi rispetto ad altri settori aziendali negli ultimi due anni.
La risposta dei sindacati: no all’eutanasia del sito
Le Rsu hanno respinto in toto il piano industriale, definendo le sue ricadute occupazionali inaccettabili. I rappresentanti sindacali hanno chiesto un intervento diretto del governo italiano, azionista di StMicroelectronics, per bloccare il progetto e sostituirlo con un piano che garantisca lo sviluppo del sito di Agrate attraverso investimenti pubblici. L’obiettivo è evitare quella che i lavoratori descrivono come una progressiva “eutanasia” dello stabilimento, che rischia di perdere la sua centralità nel panorama industriale e scientifico della Brianza.
L’appello alla mobilitazione è chiaro: difendere i posti di lavoro e il futuro di un sito che rappresenta un pilastro per l’economia locale. I lavoratori sono determinati a far sentire la loro voce, invitando la comunità a unirsi alla protesta per salvaguardare l’occupazione e il valore strategico della microelettronica in Lombardia.
Il sostegno della Fim Cisl: serve un nuovo piano
Enrico Vacca, segretario generale della Fim Cisl Monza Brianza Lecco, ha appoggiato senza riserve la mobilitazione, definendo il piano industriale “da cancellare e riscrivere integralmente”. In vista dell’incontro con il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, previsto per venerdì 16 maggio in Regione Lombardia, Vacca ha ribadito la necessità di un’azione politica incisiva. Ha sottolineato che l’attuazione, anche parziale, del piano comporterebbe un ridimensionamento del sito di Agrate, relegandolo a un ruolo marginale dal punto di vista industriale, scientifico e occupazionale.

Vacca ha chiesto al ministro Urso, insieme al ministro Giorgetti e al governo, di esercitare la propria influenza per impedire un declino che avrebbe conseguenze pesanti non solo per i lavoratori, ma per l’intero territorio brianzolo e per l’Italia. La mobilitazione dei lavoratori, secondo il segretario, è il primo passo di una battaglia più ampia per garantire un futuro solido a StMicroelectronics ad Agrate.