x

x

Milan-Monza, la partita del cuore di Berlusconi e Galliani, sarà a senso unico o il Monza se la può giocare? Sulla carta la risposta sarebbe no; troppo forte il Milan per la squadra di Palladino, seppur capace di battere Juve, Samp e Spezia più l’Udinese (con le seconde linee) in Coppa Italia. Sul campo invece i brianzoli se la possono (e devono) giocare, proprio come hanno fatto alla Dacia Arena. Il Milan qualche punto debole lo ha e soprattutto avrà assenze importanti, in particolare in difesa. Maignan e Calabria sono due punti di forza difficilmente sostituibili. Il Monza dovrà cercare di colpire proprio lì e ha le armi per farlo. Vediamo quali. La posizione e la qualità di Caprari potranno essere un problema per Pioli perché costringeranno Bennacer a stare più basso oppure (più probabile) Gabbia o Tomori a rompere la linea per accorciare su di lui. L’ex Hellas è in fiducia e ha già segnato l’anno scorso a San Siro contro il Milan. Poi ci sono le palle alte dove il Milan soffre un po' troppo: ha già incassato quattro gol di testa e a Verona, domenica scorsa, stava per prendere il quinto (clamorosa traversa di Piccoli). Le palle inattive da scodellare in area avversaria saranno da sfruttare al massimo e il Monza ha i piedi buoni per calciarle (Barberis, Sensi, lo stesso Caprari). La partita con l’Hellas, ora allenato da Bocchetti, ex compagno di Palladino al Genoa, può essere fonte di ispirazione: giocando come i gialloblù, con quella intensità e quel coraggio, il Milan si può mettere in difficoltà. Lo sviluppo del gioco è facile da ipotizzare: possesso e pallino ai rossoneri, Monza raccolto e a cinque in difesa per chiudere le fasce laterali, sperando che Leao si prenda una giornata di riposo. Poi, appena riconquistata palla, capovolgere l’azione e andare avanti senza paura, proprio come a Udine. Infine il jolly Petagna, che Palladino avrà in tasca, sarà da buttare sul tavolo. Stefano Spinelli