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Palladino per la 2^ volta corsaro
Palladino per la 2^ volta corsaro

“Riabbassare subito l’asticella? No, non esageriamo dai”. Queste le parole con cui davo inizio al mio “punto” della settimana scorsa, dopo la sconfitta interna col Milan. Purtroppo, i fatti mi costringono ad un clamoroso ripensamento. Riabbassiamo subito lo…sguardo e le ambizioni e dimentichiamo quel termine (asticella) che da quando è stato tirato in causa non ha fatto altro che portare guai. Fuori di metafora, il Monza e l’ambiente che lo circonda si scrollino di dosso quella presunzione che ha preso il sopravvento da quando la squadra ha toccato per la prima volta nella sua storia la metà alta della classifica di serie A. Si è arrivati persino a nominare la parola scudetto…ma dai!

Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Mai come questa volta mi risuonano nelle orecchie le sagge parole di uno degli allenatori più vincenti del calcio italiano: Giovanni Trapattoni. In sostanza, il Monza torni subito a pensare di arrivare quanto prima alla salvezza, torni a essere umile, torni a ragionare da neopromossa. Dimentichi pensieri troppo ambiziosi, che lo distraggono dal cammino e portano a commettere errori grossolani.

Come quello di aver affrontato inizialmente il Milan con tre attaccanti nel turno precedente alla rovinosa sconfitta di Salerno. Una gara, quest’ultima, nata male già dalle premesse, con la scelta incomprensibile di schierare Cragno al posto di un Di Gregorio che, ad oggi, è tra i maggiori artefici dell’ottimo campionato che sta disputando il Monza. Il brutto scivolone di Salerno non è certo dipeso da Cragno. Ma la mossa di Palladino, resa pubblica nella conferenza stampa di vigilia in controtendenza rispetto all’abituale riservatezza del tecnico sulle scelte di formazione, risulta ad oggi ingiustificabile se si tiene conto che Di Gregorio era in perfette condizioni fisiche e, soprattutto, non era reduce da svarioni o incertezze. Mi rifiuto di pensare che tale scelta sia stata dettata da ragioni di mercato, con una salvezza ancora da centrare…

 Non vado oltre e non mi addentro in altre scelte di difficile lettura effettuate da Palladino. Come quella di schierare un evanescente Gytkjaer nell’undici iniziale o come le sostituzioni  poco comprensibili ed inefficaci proposte anche nel corso di questa gara. Speriamo fosse solo una questione di congiuntura astrale sfavorevole…  Paolo Corbetta