Monza-Reggiana, i 5 legami nascosti: ex (in campo e in panchina), natali e intrecci clamorosi
Dalle panchine di Nesta agli emiliani “brianzoli”: cinque storie che uniscono le due squadre

Nel calcio italiano, le storie più curiose nascono spesso lontano dai riflettori.
Dietro ogni partita si celano biografie che si incrociano, panchine condivise e destini paralleli.
Ci sono club che, pur non essendo rivali storici, finiscono per avere molto più in comune di quanto sembri.
Tra Monza e Reggiana, la trama si intreccia da decenni: tra ex in campo, allenatori “migratori” e giocatori di casa con radici invertite. D'altronde per chi scrive - nata in Brianza ma con radici reggiane - è una partita particolare e non si può esimere dal cercare storie che uniscano i due territori.
Ex Monza e Reggiana, carriere incrociate tra Brianza ed Emilia
Non mancano i calciatori che hanno vestito entrambe le maglie, scrivendo pagine di calcio di provincia ma anche di Serie A. Tra i casi più noti c’è Francesco Antonioli, portiere cresciuto nel Monza e poi protagonista con la Reggiana in massima serie.
Da segnalare anche Mario Sampirisi, passato dal club brianzolo a quello granata nel 2023, simbolo moderno di questo legame sportivo.
Tra gli ex storici figurano inoltre Egidio Malpeli, attaccante degli anni ’70 capace di segnare in entrambe le piazze, e Giuseppe Pallavicini e Stefano Trevisanello, protagonisti negli anni ’80 dei frequenti scambi di calciatori tra Serie B e Serie C.
Più recente il caso di Alessandro Bianco, giovane centrocampista in prestito dalla Fiorentina che ha alternato una stagione a Reggio e una a Monza.
E c’è anche il compianto Paolo Perugi, che a fine anni 80/inizio anni '90 ha indossato entrambe le maglie in categorie minori, a conferma di un filo sportivo continuo tra le due città.
Nesta, panchine condivise e legami tra Monza e Reggiana
Gli intrecci non riguardano solo il campo.
Nel 2023-2024 Alessandro Nesta ha guidato la Reggiana in Serie B, conquistando una salvezza sofferta.
Pochi mesi dopo, l’ex difensore del Milan è approdato sulla panchina del Monza in Serie A, proseguendo una traiettoria che ha unito ancora una volta Brianza ed Emilia.
Un passaggio che ha fatto discutere e che rafforza il filo tecnico tra i due club, accomunati da visioni di calcio simili e da un approccio moderno alla gestione della squadra.

Da Reggio Emilia a Monza e ritorno: calciatori “di casa”
Le curiosità aumentano se si guarda ai luoghi di nascita, ma qui la situazione va oltre: il territorio regala giocatori che nel territorio nativo neanche ci hanno giocato.
Paolo Monelli, nato a Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia) nel 1963, è stato uno degli attaccanti simbolo del Monza allla fine degli anni ’70, con 13 gol in 62 presenze.
Un “emiliano doc” diventato idolo in Brianza, prima di affermarsi anche in Serie A.
Spostando lo sguardo in direzione opposta, troviamo Filippo Galli, nato a Monza nel 1963, che, dopo i trionfi con il Milan di Sacchi e Capello, ha vestito la maglia della Reggiana.
Due destini speculari che raccontano quanto il calcio italiano sappia unire più che dividere.

Curiosità calcistiche che uniscono Monza e Reggiana
Oltre agli ex e ai natali incrociati, anche la storia delle sfide dirette riserva episodi significativi.
Nel 1998-1999, in Serie B, un errore del portiere granata Angelo Pagotto consegnò al Monza una vittoria decisiva per la salvezza, contribuendo alla retrocessione della Reggiana.
Episodi che, nel tempo, hanno alimentato rispetto e rivalità sportive.
Due città lontane meno di due ore d’auto, unite da decenni di incroci calcistici, panchine condivise e una passione comune per il pallone