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foto Buzzi
foto Buzzi

Continuano le ipotesi più svariate, qualche volta anche decisamente strampalate, su quelle che sono le disposizioni testamentarie di Silvio Berlusconi che saranno rese note nei prossimi giorni. Personalmente credo che nessuno dei molti quadri delineati a tutti i livelli (dalla gente comune, ai tuttologi dei vari siti web, fino a coloro che danno per scontato scenari particolari sui maggiori quotidiani nazionali) sarà quello veritiero al cento per cento. Per due ragioni. Anzitutto, perché l’asse ereditario è talmente importante e complesso che è praticamente impossibile da delineare in ogni minimo dettaglio. In secondo luogo perché la storia ci insegna che Berlusconi era particolarmente portato a comprendere e a far valere le migliori qualità degli individui che lo circondavano, così come era abilissimo nel saper leggere con grande anticipo le evoluzioni e le tendenze del mondo. Doti non comuni a tutti, che a volte hanno portato a scelte sorprendenti. Ecco perché penso che non ci sia nulla di scontato o di certo, quindi, nelle disposizioni che il Notaio Roveda ha a proprie mani.


Chiarito questo punto, mi sembra opportuno approfondire l’analisi su quello che ci riguarda da vicino e cioè quali saranno le sorti dell’AC Monza. Dato per scontato che la scomparsa di Berlusconi ha purtroppo pregiudicato il ritorno in biancorosso di Ariedo Braida, lasciando trasparire che la società possa prossimamente passare di mano, continuo a pensare che l’AC Monza abbia oggi una sola certezza su cui contare. Per il presente e soprattutto per il futuro. Come ho già avuto modo di scrivere, la certezza si chiama Adriano Galliani; che sta lavorando come ha sempre fatto in tema di mercato, settore giovanile, Monzello e stadio. Come se dietro di sé avesse sempre Silvio Berlusconi, o come se sapesse già a quale porto far approdare la nave biancorossa. E qualunque fosse il destino e chiunque fosse l’eventuale nuovo proprietario, se il timone fosse ancora nelle mani dell’attuale AD mi sentirei in una botte di ferro. Perché oggi non c’è nessuno al mondo meglio di lui in grado di dare continuità al progetto societario già ben delineato. Il legame di Galliani con la sua (e nostra) Monza è una garanzia e tale legame è importante tanto quanto lo sono la sua competenza, la sua passione, il suo intuito e, last but not least, la sua storia ed il suo carisma nel mondo del calcio.


Prescindendo dalle disposizioni testamentarie, chiedo ai figli (quali eredi legittimi) ed agli eredi politici di Berlusconi di non “costringere” Adriano Galliani a presentarsi per il seggio senatoriale rimasto vacante. Lasciamo ad un uomo di quasi 79 anni, che ha fatto del calcio la sua vita e che nel calcio ha raggiunto i più alti traguardi, la possibilità di poter decidere liberamente in base a quel che gli dice il cuore. Sono certo che, per la ragione di stato e per onorare la memoria di Berlusconi, Galliani sarebbe disposto a sacrificarsi per entrambi gli incarichi, passando da Monzello a Palazzo Madama e viceversa senza opporsi. Ma se potesse scegliere, non ci sono dubbi quale sarebbe la sua opzione preferita. E, per il bene del Monza, anche la mia.

 

Paolo Corbetta                                                                                                     

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