Lombardia soffocata dalle polveri sottili: dati allarmanti, ecco dove si respira peggio
Cremona, Monza e Lecco tra le città più inquinate: scattano le prime misure regionali

La Lombardia entra nel cosiddetto “semestre nero” delle polveri sottili con un bilancio già oltre i limiti previsti. In diversi territori sono stati superati i 35 giorni annui consentiti di sforamento delle concentrazioni di Pm10: un dato che rappresenta la soglia europea oltre la quale la qualità dell’aria è considerata pericolosa per la salute.
Secondo le rilevazioni di Arpa Lombardia, Soresina nel Cremonese ha già registrato 38 giornate oltre la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo, seguita da Rezzato nel Bresciano (35), Corte de’ Cortesi (34) e Codogno (31). Tra i capoluoghi, Lodi ha totalizzato 28 giorni di superamento, Cremona 22 e Pavia 21. Anche Lecco e Monza figurano tra le città più colpite, con valori in costante crescita.
Le misure strutturali previste dalla Regione — in vigore fino al 31 marzo 2026 — impongono limiti all’utilizzo del riscaldamento domestico e restrizioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti. Quest’anno, inoltre, le misure emergenziali scatteranno dopo soli due giorni consecutivi di sforamento, invece dei quattro previsti in passato.
Ozono e Pm2,5: i nuovi pericoli per la salute in Lombardia
Oltre al Pm10, cresce la preoccupazione per il Pm2,5 e l’ozono, inquinanti sottili in grado di penetrare più in profondità nei polmoni. Arpa prevede che dall’8 ottobre i valori medi di Pm2,5 supereranno i 20 microgrammi per metro cubo soprattutto nelle province di Milano, Pavia e Cremona.
Il problema, tuttavia, non riguarda solo la stagione invernale. Durante l’estate, livelli di ozono “fuori controllo” hanno colpito l’Ovest Lombardia, con Bergamo in testa per numero di giornate oltre soglia: 77 superamenti del valore obiettivo e 72 oltre il limite di informazione (180 µg/m³). Situazioni critiche si sono registrate anche a Lecco, Milano, Pavia, Varese e Monza, dove le conseguenze sull’apparato respiratorio iniziano a destare forte preoccupazione tra i medici e le associazioni sanitarie.
Il quadro complessivo mostra come la regione, pur dotata di un apparato normativo avanzato, debba affrontare ancora gravi difficoltà nel contenere l’impatto delle polveri sottili e dell’ozono. L’autunno, insomma, non porta solo il freddo: in Lombardia, rischia di significare ancora una volta aria irrespirabile.
