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Il minareto di Consonno
Il minareto di Consonno

Una domenica alla Las Vegas della Brianza. Questo, nel pensiero degli ideatori, doveva essere il destino di Consonno, vicino Olginate. Una cittadella del divertimento, inno alla leggerezza degli anni Sessanta. Invece, a causa di alcune frane, la prima nel 1966, è rimasto il solito inno allo spreco di italica memoria.

Tuttavia, in una giornata di primavera, diventa una meta interessante da visitare, per vedere quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Una città fantasma, con tutto il suo decadente fascino. A un'ora scarsa da Monza, con il meteo a favore di questo weekend, ecco una gita diversa. Per certi versi simile, però, a quella che si potrebbe fare presso il Castello dell'Innominato, con un panorama non certo da trascurare. 

Infatti, a Consonno siamo circa a 600 metri sul livello del mare, dalla cima si possono osservare il fiume Adda, il Lago di Como e il Resegone. Insomma, niente male. Se non fosse, però, che il resto è in totale stato di abbandono.

Mario Bagno è il protagonista di questa storia, datata anni Sessanta, quelli del boom economico. Imprenditore e costruttore edile milanese, pensò di costruire vicino a Olginate la sua “città dei balocchi”, sulla scorta di quanto fatto negli Stati Uniti con Las Vegas. Impiegò ingenti mezzi per acquistare l'area, devastò il territorio per cementificare tutto. Il minareto, un enorme complesso commerciale, sul quale svettava un'altissima torre, era il simbolo di questa opulenza. Oltre a campi sportivi, ristoranti e hotel di lusso

Vip dell'epoca e persone benestanti si trasferivano qui nei weekend per divertirsi fino a quando, però, arrivò una prima frana, nel 1966, che bloccò la via di accesso a Consonno. Bagno la ripristinò, ma la crisi degli anni Settanta e una nuova e più violenta frana, di fatto, decretarono la fine del suo progetto nel 1976. Il paese venne piano piano abbandonato e la morte di Bagno, nel 1995, nella casa di riposo che un tempo era un hotel di lusso, segnò definitivamente il destino di Consonno.

Oggi le sue rovine sono visitabili, anche se versano in totale stato di abbandono, segnate dal tempo e dall'incuria. Eppure, nonostante questo, attirano molti curiosi. Non sarà più la Las Vegas italiana, ma visitare questa frazione di Olginate potrebbe comunque rivelarsi un'esperienza interessante.