x

x

Da ormai più di una settimana, lo spot - film realizzato da Esselunga è al centro del dibattito pubblico italiano. La pubblicità, dalla durata di circa due minuti, cerca di trasmettere allo spettatore il malessere di una bambina figlia di due genitori divorziati, che tramite una pesca acquistata nel supermercato cerca di far riavvicinare la mamma e il papà. Un'idea probabilmente non originalissima, ma che ha raggiunto in pieno il suo scopo: lo spot è infatti stato ricondiviso migliaia di volte, oltre ad aver monopolizzato le discussioni di un intero Paese a discapito di argomenti ben più seri.

Come spesso capita in questi casi, i diversi possibili errori e le inesattezze presenti nello spot hanno contribuito ancor di più ad aumentare la popolarità di quello che può essere considerato a tutti gli effetti un cortometraggio. Gli occhi più attenti non si saranno di certo fatto sfuggire queste cinque imprecisioni che adesso andremo ad analizzare nel dettaglio.

  1. Il reparto. Emma è con sua mamma al reparto frutta. A un certo punto si allontana per andare... al reparto frutta. Inspiegabile come la madre non sia riuscita a notare la figlia, che si trovava praticamente alle sue spalle, spingendosi a cercarla fino al reparto biscotti, notoriamente molto lontano dalla corsia dei freschi.
  2. Il guanto. Nello spot, la bambina si allontana dalla mamma per raggiungere il reparto frutta e prendere la pesca. Fin qui nulla di strano se non fosse che la piccina prende la pesca senza indossare i guanti monouso, obbligatori quando al supermercato dobbiamo imbustare frutta e verdura.
  3. La confezione. All'Esselunga, così come in tanti altri supermercati, è sempre più facile trovare la frutta già confezionata. Un metodo ecologico per evitare sprechi, che stranamente non è considerato nello spot. La bambina si ritrova infatti davanti a un colorato reparto frutta dove però le pesche sono tutte sfuse. Delle confezioni neanche l'ombra.
  4. Il sacchetto. Non solo la bambina non usa i guanti monouso, ma si dimentica addirittura di imbustare la pesca. Nella realtà sarebbe difficile anche immaginarla una cosa del genere. E invece qui vediamo la piccola mettere la pesca direttamente sul nastro senza neanche averla pesata. Ci chiediamo dunque come farà la povera cassiera a battere il codice sullo scontrino...
  5. La dizione. Promossa quella del papà, bocciata senza appello quella della mamma. È pèsca, con la e aperta, e non pésca. La madre commette l'imperdonabile errore all'inizio dello spot: con la e chiusa si intende infatti la pesca come attività e non il frutto. Strano che nessuno l'abbia riconvocata per un ridoppiaggio.

Possiamo dunque affermare senza timore che lo spot è riuscito al cento per cento nel suo intento, anche se, alcuni particolari ignorati o sfuggiti hanno reso il prodotto finale meno realistico e convincente.