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Oggi si taglieranno i nastri per l'inizio del Mondiale, tanto anomalo e singolare (per il periodo) quanto chiacchierato per le note vicende extra-campo, in Qatar, col match inaugurale (ore 17 italiane) che vede di fronte il paese ospitante e l'Ecuador Rassegna che non vede partecipare, per la seconda edizione consecutiva, l'Italia e con nessun calciatore del Monza arruolato nelle 32 selezioni qualificatesi. Italia che sarà rappresentata dall'arbitro Orsato e con l'ad del Monza Adriano Galliani che sarà in tribuna. https://www.monza-news.it/brianza-calcio/serie-a-tutti-i-giocatori-convocati-ai-mondiali-nessuno-per-il-monza-del-milan-la-colonia-piu-folta/ Vista l'assenza di biancorossi per la massima competizione calcistica, a livello di Nazionali, vogliamo già proiettarci nel futuro; precisamente al prossimo Mondiale, quello del 2026, che si svolgerà tra Canada, Messico e Stati Uniti. Lo facciamo divertendoci ad ipotizzare i giocatori del Monza, nel roster attuale, che potrebbero partecipare alla prossima edizione, allargata a 48 squadre. Da giudici, sì, un po' di parte ma senza voler attuare un mood agiografico. Partiamo dal ruolo dei portieri. Alessio Cragno e Michele Di Gregorio possono essere tranquillamente considerati. L'estremo difensore toscano (classe 1994) è già stato nel giro della Nazionale azzurra, attualmente vi è fuori visto lo scarso impiego col Monza. Ma nei prossimi quattro anni le cose possono mutare a suo favore, viste le qualità (già palesate) di cui dispone, e riconquistarsi l'interesse dello staff azzurro. Su DiGre ('97) le prestazioni monzesi, da esordiente in A, parlano per lui, e sono già filtrate voci di interesse e valutazione approfondita da parte del Ct Mancini e il suo entourage. Se il rendimento continua ad essere il medesimo, o anche superiore, perchè non sperare in una presenza, nel parco estremi difensori, nonostante la concorrenza sia agguerrita. https://www.monza-news.it/breaking-news-monzanews/mondiali-in-qatar-adriano-galliani-in-partenza-per-doha/ In difesa il nome caldo è quello del laterale paulista Carlos Augusto (1999), profilo che sta dando conferma del suo enorme potenziale anche nella Serie A italiana dopo due anni di tirocinio in cadetteria. Il calciatore, ex Timao, ha attirato le attenzioni del Ct Mancini che, vista anche la penuria di alternative sull'out sinistro azzurro, ci sta facendo un pensierino all'esterno di Campinas (con passaporto italiano) e convincerlo eventualmente ad effettuare la naturalizzazione. Tuttavia il biancorosso, che con le selezioni verdeoro vi ha già militato nell'Under 20, vorrebbe giocarsi le sue carte col Brasile stesso, la qualità e ulteriori margini di crescita per crederci ci sono, se continua in questa maniera non è un'ipotesi remota. Noi tifiamo per lui, qualsiasi sia la Nazionale in questione. Altra pedina costantemente nel giro della sua Nazionale è Antov, difensore 2000 biancorosso. Molto dipenderà dall'andamento della selezione bulgara; se è vero che dalla prossima edizione ci saranno 3 europee in più, non è comunque semplice per i Luvotete strappare il pass. E Valentin dovrà comunque cercare di trovare più continuità possibile nella relativa squadra di militanza, da qui ai prossimi quattro anni. In mediana ci sono tanti interpreti che potrebbero avere velleità mondiali. Su tutti il capitano, Matteo Pessina (1997), già protagonista nell'Europeo trionfale del 2021 e con 14 gettoni già intascati (è il primo calciatore del Monza a ricevere la convocazione in azzurro Maggiore); nel 2026, a 29 anni, avrebbe raggiunto la piena maturità e quindi esordire per la prima volta in una rassegna iridata. Dopo di che si può pensare al talentuoso Stefano Sensi ('95), anch'essi già nel giro, il quale, se non sarà martoriato dalla sfortuna a livello fisico, può legittimamente aspirare (a 31 anni) di essere un protagonista. Naturalmente è fondamentale per entrambi la qualificazione dell'Italia, tutti incrociamo le dita. C'è poi un trio di giovani che ad oggi sognano, più o meno concretamente, questo obiettivo. Nicolò Rovella (2001) ha tutte le carte in regola per essere promosso, a breve, dall'Under 21 ai Grandi, ci sorprenderebbe il contrario. Vogliamo menzionare poi Filippo Ranocchia (2001) e Andrea Colpani (1999), il primo nel giro dell'U21 e il secondo che ha percorso una buona fetta di trafila giovanile, sino all'U21 stessa. Sono ragazzi di prospettiva (di vivaio Juventus e Atalanta), con qualità, che devono ancora sgrezzarsi e maturare pienamente, ma stanno già facendo intravedere, al debutto in Serie A, alcune doti del loro bagaglio tecnico. Sognare non costa nulla, un quadriennio nel calcio è un periodo lungo e favorevole per poter scalare le gerarchie. Ci sono poi anche giocatori stranieri, come José Machín (96), che possono aver quell'aspirazione; l'equato-guineano è uno dei punti fermi della propria selezione, che nell'ultima edizione ha raggiunto i Quarti di Coppa d'Africa. Le africane nel 2026 passeranno da 5 a 9 slot, gli Nzalang sono in ascesa. Il mediano di Bata deve crederci. Menzioniamo anche i gioiellini Samuele Vignato (2004) e Warren Bondo (2003). Sono solo agli albori del loro percorso calcistico professionistico, per ora stanno maturando rispettivamente nell'Under 19 d'Italia e Under 20 di Francia, auguriamo loro di crescere e valorizzarsi con calma e serenità, i mezzi ci sono. Se non per forza nel 2026, incrociamo le dita per vederli all'opera nelle edizioni seguenti. In attacco ha brillato negli Europei Under 21, del 2021, col suo Portogallo. Memorabile la rovesciata contro l'Italia nei Quarti a Lubiana. Giustamente Dany Mota (1998) ha la forte aspirazione di conquistare anche la selezione dei Grandi del suo amico Leao e dell'idolo Cristiano Ronaldo. Il primo tentativo non è andato a buon fine, comprensibile visto anche il ragguardevole materiale tecnico a disposizione del settore offensivo portoghese. Ma, conoscendo la determinazione del lusitano, la sensazione che altre chance potranno farsi largo e concretare. A patto che vada a limare e smussare alcune sue weakness ed accumulare maggiore consapevolezza sul molteplice talento a disposizione. L'età è dalla sua parte e questa prima esperienza in massima serie non può che giovargli.