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La serie C sta pensando ad una riforma epocale, ecco le parole del giornalista Michele Criscitiello su TMW: "Un mio amico, grande direttore sportivo, mi ha girato la brochure. Gli ho chiesto se fosse dolcetto o scherzetto. 6 gironi da 10 squadre. Abbattiamo il costo delle trasferte, certo, ma abbattiamo anche competitività, interesse, soldi dal botteghino e così via. Il risparmio non è mai guadagno. Non si risparmia dividendo le 60 società in 3, 6 9, o 12 gironi. Questa è fuffa. Immaginate un girone di serie C a 10 squadre. Prendiamo, ad esempio, la squadra del mio cuore, l’Avellino. Girone D, vai: Avellino, Turris, Giugliano, Gelbison, Picerno, Potenza, Juve Stabia e mettete altre tre della zona e vedete che obbrobrio di girone che esce. Vai a vendere poi gli abbonamenti con questo girone a 10 squadre, aspettando la straordinaria formula dei play off. Il torneo rionale è più bello. Ci vuole tanto a capire che il sistema non riesce a mantenere 60 Presidenti in serie C? Non ci sono i soldi. Non è colpa di nessuno. Se la serie A, a dicembre, non riesce a pagare le tasse volete vedere che è un problema passare la serie C da 3 gironi a 60 a 2 gironi a 40. Stop. Telenovela finita. Se ci sono 30 milioni, diviso 60 è un conto, diviso 40 forse inizia a quadrare qualche bilancio anche in serie C. Stop. Non ci vogliono 15 pagine di format. Così come la regola degli under, inutile e deleteria. Stesso discorso delle squadre B, dove ha partecipato solo la Juventus con interessi del singolo club e non del sistema. In C non ne indovinano mezza da 20 anni. Le cose semplici pagano sempre. Non pagate gli scienziati. La mia ipotesi di nuovo format Lega Pro: a 60 squadre la serie C non può avere futuro. Dieci parole di format. Vi bastano?".