Musei Civici, da settembre a Monza l'opera Il Giardino delle Delizie
Organizzata da Musei Civici di Monza con la collaborazione di Leogalleries e dell’Archivio Ugo La Pietra

La mostra Il Giardino delle delizie, organizzata da Musei Civici di Monza con la collaborazione di Leogalleries e dell’Archivio Ugo La Pietra, con la curatela della storica e critica dell’arte Simona Bartolena e di Simona Cesana, curatrice dell’Archivio Ugo La Pietra, si presenta come un contributo originale alla lettura dell’opera di Ugo La Pietra dedicata al rapporto tra natura e architettura, a partire dalle sue ricerche sul verde urbano.
«Guardando al passato mi sono accorto che il luogo dove è stata sperimentata con successo la presenza di queste due componenti è il “giardino”: il giardino del Seicento e del Settecento, un luogo pensato e progettato “per una piacevole sosta e contemplazione.»
(Ugo La Pietra)
La raccolta delle opere in mostra (disegni, acrilici su tela, ceramiche, arazzi) fa riferimento alla recente pubblicazione del volume “Il giardino delle delizie” che, attraverso il lavoro di Ugo La Pietra, esplora il tema del giardino (domestico, urbano, extraurbano) come spazio reale e simbolico e, in particolare, ne indaga il ruolo come luogo di rifugio e contemplazione nel contesto urbano contemporaneo.
Ma non solo: soprattutto nelle opere pittoriche l’indagine dell’artista diventa sguardo “nel” giardino, un territorio capace di assorbire tutti i nostri sensi, tutti i nostri pensieri, così che “nel nostro giardino il logoramento esistenziale non esiste”. Le opere che Ugo La Pietra ci invita o guardare indicano il giardino come metafora della ricerca del rapporto uomo-natura e come espressione dell’artificio in contrapposizione all’espressione della natura:
Le opere che Ugo La Pietra ci invita o guardare indicano il giardino come metafora della ricerca del rapporto uomo-natura
«Il giardino è il luogo della ricerca della bellezza e della felicità
il giardino è la “terza natura” una natura che esiste grazie all’uomo e che da lui è stata perfezionata
il giardino delle delizie un’aiuola per andare verso il paesaggio
il giardino è l’aiuola di un tempio sacro in un paesaggio idealizzato
il giardino è lo spazio intermedio dalla villa al paesaggio dei campi coltivati
il giardino è un luogo sinestetico, mette in atto tutti i sensi: la vista, l’odorato, il tatto, il gusto, l’udito
Il giardino può diventare un luogo dove ristabilire l’antica alleanza tra uomo e natura.»
(Ugo La Pietra)
Come scrive Simona Bartolena nel testo che introduce la mostra “C’è sempre l’uomo nei giardini raccontati da La Pietra: l’aspetto antropologico resta fondante. Sono spazi pensati per l’essere umano, per una società che sappia comprendere l’importanza di un equilibrio con la natura, che sappia fermarsi, osservare il proprio mondo da punti di vista diversi, fuori dai codici. E, soprattutto, c’è sempre l’arte, poiché La Pietra, nella sua poliedrica produzione, è uno di quei prestigiatori che sa essere poetico anche quando si spinge nel territorio della teoria e dello studio tecnico e sa trasformare qualsiasi cosa in opere di straordinaria profondità espressiva.”
“Il giardino, nell’arte come anche nella letteratura, ma anche nell’esperienza quotidiana – dichiara l’Assessora alla Cultura Arianna Bettin - diventa metafora e pratica della cura, ritorno al rapporto fondante tra essere umano e natura. Dall’Eden in poi, il giardino raccoglie una carica simbolica profonda, di connessioni e riflessi tra anima e paesaggio. Forse mai quanto oggi diventa anche sinonimo di rifugio dove poter contemplare la bellezza delle creazioni naturali, pur addomesticate dalla mano umana. Attraverso l’indagine di un grande artista come La Pietra, in perfetta sintonia con lo spirito di diverse iniziative culturali previste per l’autunno - Festival del Parco e Giornata del Contemporaneo - la città sarà nuovamente invitata a interrogarsi sul valore culturale, in senso ampio, dello spazio naturale”.
Inaugurazione venerdì 5 settembre 2025 ore 18,00
Ugo La Pietra è ormai riconosciuto come un ricercatore nelle arti visive che ha indagato per oltre sessant’anni il rapporto tra l’individuo e l’ambiente.
Dalle prime ricerche visive legate al recupero del “segno” con il Gruppo del Cenobio, il suo lavoro ha esplorato diversi linguaggi di analisi e ricerca.
La sua attività si è mossa anche nell’ambito della didattica: ha insegnato – oltre che in diverse Facoltà di Architettura e in Accademie di Belle Arti – anche presso l’Istituto Statale d’Arte di Monza tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, quando l’Istituto d’Arte aveva introdotto una didattica sperimentale con il coinvolgimento di molti artisti e architetti.
Sul territorio monzese La Pietra ha inoltre sviluppato in tanti anni un’attività legata alla tradizione della storica Biennale di Arti Decorative, organizzando mostre, convegni, premi, collezioni di oggetti in collaborazione con la Galleria Fatto ad Arte.
Questa sua attività di artista, animatore culturale e intellettuale, rappresenta la base del suo decennale lavoro che si è sviluppato all’interno di diverse espressioni e tendenze artistiche, dalla pittura segnica all’arte concettale, fino al neoeclettismo.
Biografia
Nato a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 1938, originario di Arpino (Frosinone), vive e lavora a Milano, dove nel 1964 si laurea in Architettura al Politecnico.
Architetto di formazione, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista, docente, dal 1960 si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi contemporaneamente nei territori dell’arte e del progetto. Instancabile sperimentatore, ha attraversato diverse correnti (dalla Pittura segnica all’arte concettuale, dalla Narrative Art al cinema d’artista) e utilizzato molteplici medium, conducendo ricerche che si sono concretizzate nella teoria del “Sistema disequilibrante” – espressione autonoma all’interno del Radical Design
– e in importanti tematiche sociologiche come “La casa telematica” (MoMA di New York, 1972 – Fiera di Milano, 1983), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale
di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica” (Abitare il tempo, 1990), “Cultura Balneare” (Centro Culturale Cattolica, 1985/95). Ha comunicato il suo lavoro attraverso molte mostre in Italia e all’estero, e in diverse esposizioni alla Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca, Fondazione Mudima di Milano, Museo MA*GA di Gallarate. Da sempre sostiene in modo critico con opere e oggetti, con l’attività teorica, didattica ed editoriale la componente umanistica, significante e territoriale dell’arte e del progetto.
E’ presente in diverse collezioni pubbliche nazionali e internazionali tra cui: Triennale Design Museum, Milano; Museo della Permanente, Milano; Fondazione Cineteca Italiana, Milano; Museo del Novecento, Milano; Gallerie d’Italia - Collezione Intesa SanPaolo, Milano; Fondazione Ragghianti, Lucca; Museo Archeologico Nazionale, Reggio Calabria; MoMA, Museum of Modern Art (New York, NY, USA); SF MoMA Musuem of Modern Art (San Francisco, CA, USA); Centre Pompidou di Parigi; FRAC Centre di Orléans; Museo di Arte Contemporanea, Zagabria; National Museum of Modern Art, Tokyo.
Nel 2016 ha ricevuto il Premio Compasso d’oro alla Carriera.
Lunedì torna Monza una città da serie A da una sede inedita
Per rimanere aggiornati sul Monza e sul territorio brianzolo, visita https://www.monza-news.it e non dimenticare di commentare sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/monzanews2
Ricordiamo che MonzaNews è anche in TV con la trasmissione "Monza una città da Serie A" che riprenderà a settembre.