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Nelle ultime settimane il dibattito sulle guerre e sulle loro conseguenze sta tornando al centro dell’attenzione pubblica. Le immagini che arrivano da diversi angoli del mondo si sovrappongono e diventano routine, rischiando di farci perdere la percezione della gravità. Ma cosa accadrebbe se il conflitto arrivasse nelle nostre città? E se i luoghi che viviamo ogni giorno diventassero improvvisamente scenari di distruzione?
A questa domanda prova a rispondere una campagna che punta dritta allo stomaco, portando l’orrore della guerra nella quotidianità brianzola.
Perché riflettere non è mai superfluo. Anzi, oggi è necessario.


“PENSACI”: la campagna contro la guerra di ANPI e Coordinamento

Un messaggio breve, diretto, impossibile da ignorare: “PENSACI.”
È il titolo della nuova campagna lanciata da ANPI Monza e Brianza insieme al Coordinamento Lissone per la Pace, con l’obiettivo di riportare al centro lo shock che i conflitti impongono a chi li vive davvero.

L’iniziativa parte da una domanda semplice e spaventosa:
Cosa faremmo se accadesse qui?


Monza bombardata, Lissone distrutta: immagini che fanno riflettere

Il progetto utilizza strumenti di intelligenza artificiale per costruire scenari distopici ambientati in Brianza.
Nelle immagini dei primi due reel, già pubblicati sui social:

la stazione di Monza appare gravemente danneggiata e fumante

la biblioteca di Lissone risulta sventrata dalle bombe

Un modo shock per ricordare che la guerra non è mai lontana, perché le sue conseguenze economiche, sociali e umane ricadono ovunque.

A ideare la campagna è Massimo Martinengo, che ha scelto un linguaggio visivo coinvolgente per contrastare assuefazione e indifferenza.


Una rete di realtà unite per promuovere la pace

Oltre ad ANPI e Coordinamento Lissone per la Pace, partecipano al progetto anche numerose associazioni del territorio:
Emergency MB, ANPI Lissone, ResQ Macherio, Pace Fatta Vedano, Equigas Lissone, QDonna, ARCI Macherio.
Una rete attiva e trasversale, unita dalla volontà di coltivare solidarietà, responsabilità e cultura di pace, coinvolgendo soprattutto i più giovani attraverso strumenti comunicativi contemporanei.

I video verranno diffusi progressivamente nelle prossime due settimane, con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di cittadini.