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Dopo il pareggio fuori casa contro l’Udinese, il Monza si appresta ad un’altra trasferta in quei di San Siro contro i nerazzurri, reduci da una vittoria infrasettimanale contro il Benfica per i quarti di finale di Champions League. I ragazzi di Mister Palladino dovranno essere bravi ad approfittarsene del momento un po’ altalenante degli uomini di Inzaghi che, nonostante la buona prestazione europea, faticano spesso in campionato a far risultato e sono scivolati momemtaneamente fuori dalla zona Champions. In occasione di questo incontro, abbiamo intervistato con piacere Andrea Bosio, giornalista dal 2001, uomo di televisione, cronista e soprattutto tifosissimo dell’Inter. Dal 2017 lavora a Telenova e vanta ben 22 anni di onorata carriera.  

Andrea, da giornalista e soprattutto da tifoso, guardi la classifica e al momento vedi l’Inter fuori dalla zona Champions. Come mai? 

L’Inter ad oggi ha collezionato 51 punti e alcune prestazioni hanno portato i nerazzurri al quinto posto: la situazione si fa decisamente più pesante perché fino a qualche domenica fa, tra la Champions, la Coppa Italia e la Supercoppa stravinta in finale con il Milan era difficile parlare, oggettivamente, di stagione negativa. Se guardiamo ora vediamo una squadra in semifinale in Coppa Italia e ai quarti di finale di Champions; nel campionato, invece, la prestazione è gravemente insufficiente quindi non è facile dare un giudizio complessivo. La posizione in classifica pesa come un macigno, sia per questioni di carattere economico sia per una questione di forza della squadra che non è sicuramente da quinto posto.

Quali pensi che siano i motivi principali?

I motivi possono essere tanti: io penso che l’origine dei problemi dell’Inter sia legato alla società e al presidente: manca una figura che riesca a trasmettere l’idea di un progetto. Inzaghi, a mio parere, resta un buon allenatore ma l’Inter ha bisogno di personaggi con molto più carattere, come Trapattoni, Mourinho o Conte. Non rinnego ciò che di buono ha portato all’Inter, come il gioco e le prestazioni che a volte si sono viste in campo, ma ora come ora, mancando una società che faccia presa sulla mentalità dei giocatori, si vede la mancanza di una figura di rilievo.

In che senso?

La società ha fatto capire che nessun giocatore è indispensabile e ognuno può essere potenzialmente sul mercato e ciò provoca inevitabilmente una mancanza di serietà nel progetto e nella capacità di fare gruppo. Quando assistiamo a partite di “vetrina”, da dentro o fuori per intenderci, vediamo che il gruppo si ricompatta e dimostra ciò che è capace di fare; in una manifestazione in cui c’è bisogno di continuità anche caratteriale probabilmente viene meno un po' il gruppo oltre che la concentrazione e da qui poi nascono sconfitte come con l’Empoli, la Fiorentina e così via. 

Quindi pensi che sia solo una questione di mentalità o che il fatto di essere impegnati su più fronti possa portare inevitabilmente a questo calo? 

È chiaro che quando giochi una manifestazione così importante come la Champions le prestazioni possono calare e si perde inevitabilmente qualcosa in campionato, se poi aggiungiamo il doppio impegno contro la Juventus in Coppa Italia ancora di più. Però se abbiamo perso così tanti punti con una squadra di livello come la nostra, questo denota una componente non indifferente di mentalità. Oltre a questo, è chiaro anche che, con una squadra così forte come il Napoli quest’anno, non ci sia quella voglia magari di combattere ed emerga magari un po’ di disfattismo. Basti vedere la scorsa stagione: l’Inter ha lottato fino all’ultimo punto perché non aveva un divario e un distacco così evidente con il Milan. Quest’anno, invece, onore davvero al Napoli per la grande stagione che ha disputato: si merita di vincere questo scudetto perché ha dimostrato di essere la squadra più forte del campionato. 

Cosa ne pensi del Monza?

Devo fare i complimenti al Monza perché ha avuto un inizio di serie A particolarmente complicato e faceva fatica a trovare la prima vittoria. Psicologicamente era una squadra che arrivava con una dirigenza importante e da neopromossa doveva per forza vincere. Ha fatto una campagna acquisti importante e, nonostante l’inizio non certo positivo, è riuscito a risollevarsi. Con il cambio poi dell’allenatore ha dimostrato di meritare la Serie A e di potersela giocare contro qualunque avversario. 

Che partita ti aspetti di vedere a San Siro?

Sarà una partita complicata perché all’andata l’Inter ha dimostrato un bel gioco nel primo tempo portandosi meritatamente in vantaggio. Nel secondo, invece, complice anche un gol nerazzurro che non era da annullare, i biancorossi hanno tirato fuori la grinta e si sono meritati il pareggio. È una squadra tosta che, avendo raggiunto una certa tranquillità in classifica e avendo della grande qualità a disposizione, può mettere in difficoltà chiunque e quindi mi immagino una partita davvero impegnativa. Oltretutto capita proprio in mezzo alle due sfide di Champions contro il Benfica e quindi sarà complicato per l’Inter mantenere viva la concentrazione tra una sfida e l’altra.