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berlusconi family

Al centro della puntata di Presa Diretta è finita l’eredità Berlusconi, con un patrimonio stimato in oltre 5 miliardi di euro come valore di mercato. Tuttavia, ai fini fiscali, il calcolo è stato effettuato sulle quattro holding finanziarie della famiglia, con un patrimonio netto da bilancio di 423 milioni di euro.

Su questa cifra gli eredi hanno chiesto di beneficiare dell’esenzione prevista dalla legge del 1990. Tale norma consente di non pagare la tassa di successione se gli eredi mantengono la continuità aziendale per almeno cinque anni. Una possibilità che, secondo diversi esperti, riduce fortemente l’impatto del fisco anche in presenza di patrimoni miliardari.

Le parole del notaio Arrigo Roveda

A commentare la vicenda è intervenuto il notaio Arrigo Roveda, che ha aperto il testamento di Silvio Berlusconi. Nel corso dell’intervista, ha dichiarato:

L'esenzione dell'imposta di successione sul trasferimento delle partecipazioni di controllo consente creando delle scatole societarie di sfuggire quasi totalmente all'imposta e questo non mi sembra equo.

Roveda, pur evitando di entrare nei dettagli concreti dell’eredità, ha spiegato la sua visione più generale:

Per dare un volano all'economia bisognerebbe cercare di ridurre le imposte sui redditi e sui consumi, se per ridurre queste imposte si pensa di innalzare altre imposte, come quelle sul patrimonio e sulla successione, l'idea forse non è sbagliata.

Infine, il notaio ha voluto chiarire il proprio ruolo storico all’interno di Forza Italia:

Non è che firmare un atto costitutivo imponga di condividere qualsiasi passaggio del programma politico. Capisco le ragioni contro l'imposta di successione: si tassa il passaggio di un patrimonio che è già stato tassato, sia per la produzione sui redditi sia per l'acquisto dei beni. Ma queste imposte le ha pagate un soggetto diverso da quello che eredita, quello che eredita le imposte non le ha pagate.

Arrigo Roveda
Arrigo Roveda