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C'è qualcosa di inquietante nella geometria perfetta di quei manichini rossi, allineati come un piccolo esercito immobile davanti al Duomo di Monza. Più di cento figure femminili dipinte di un rosso violento, quasi urlante, che si stagliano contro la pietra antica della cattedrale. Un'apparizione che ha colto di sorpresa i passanti, costringendoli a fermarsi, a interrogarsi, a guardare.

E in fondo è proprio questo l'obiettivo dell'arte: fermare lo sguardo distratto, imporre una pausa al fluire inconsapevole dei nostri passi quotidiani. "Ma che cosa ci fanno qui?", si chiedono i monzesi. E la domanda è già il primo successo dell'installazione.

Rosso come sangue, rosso come vita