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Moena, il paradiso trentino delle Dolomiti

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Moena, a 1.200 metri in Val di Fassa, è la regina dei ritiri estivi italiani, scelta da anni dalla Fiorentina e da altri club di Serie A. Il centro sportivo “Cesare Benatti” è un’eccellenza: due campi in erba naturale di livello professionistico, palestre con attrezzature Technogym, spogliatoi moderni e una sala video per le analisi tattiche. Il clima fresco (temperature tra 15 e 22°C a luglio) è perfetto per allenamenti intensi, mentre lo scenario delle Dolomiti – con il Catinaccio e il Latemar a fare da cornice – aiuta a ricaricare le energie mentali dopo una stagione deludente. 

Per i tifosi, Moena è un richiamo irresistibile: sentieri come il “Giro delle Malghe”, il centro storico con le sue botteghe, e la possibilità di organizzare amichevoli estive o eventi come una “Notte Biancorossa” sotto le stelle trentine. La località ha esperienza nell’accogliere grandi club, con strutture ricettive di qualità (hotel 4 stelle come il Dolce Casa) e un’organizzazione collaudata. A 3,5 ore da Monza (250 km via A4 e A22), Moena è logisticamente accessibile, ma la concorrenza per prenotare il centro sportivo richiede decisioni rapide. Per il Monza, sarebbe una scelta di prestigio, capace di mantenere alta l’attenzione mediatica anche in Serie B.

Seefeld in Tirol, un ritiro da big in Austria

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Seefeld in Tirol, a 1.200 metri nel cuore dell’Austria, è una meta che farebbe sognare i tifosi biancorossi. Già scelta da colossi come il Bayern Monaco, questa località tirolese è un tempio dello sport: il centro sportivo “Olympiaregion” offre tre campi da calcio regolamentari, una palestra con macchinari di ultima generazione, piscine termali e saune per il recupero post-allenamento. L’altitudine e il clima estivo fresco (massime di 20-23°C) sono ideali per la preparazione in quota, mentre il paesaggio alpino – con il Lago Wildsee e le cime della Wetterstein – crea un ambiente di concentrazione assoluta. 

I tifosi troverebbero un’esperienza di lusso: hotel 5 stelle come l’Alpenhotel Faller, sentieri per escursioni (il percorso “Seefelder Spitze” è un must), ristoranti con specialità tirolesi come i canederli, e la possibilità di organizzare amichevoli di richiamo. A 4 ore da Monza (330 km via Brennero), la distanza è un piccolo ostacolo, e i costi per strutture e logistica potrebbero essere più alti rispetto all’Italia. Ma un ritiro a Seefeld sarebbe una mossa audace, capace di rafforzare il brand Monza e attirare supporters lombardi per un weekend tra sport e natura. In Serie B, un tocco internazionale potrebbe essere il segnale di un progetto ambizioso.

Bormio, il cuore lombardo con il plus delle terme

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Bormio, a 1.225 metri in Alta Valtellina, è l’alternativa lombarda che unisce sport, tradizione e relax. Il centro sportivo “Stadio Comunale” dispone di un campo in erba ben mantenuto, una palestra funzionale e spogliatoi adeguati, anche se non al livello di Moena o Seefeld. Il vero punto di forza sono le terme naturali di Bagni Vecchi e Bagni Nuovi, perfette per il recupero muscolare dei giocatori dopo sessioni intense. Il clima fresco (18-22°C a luglio) e l’altitudine favoriscono la preparazione atletica, mentre il Parco Nazionale dello Stelvio offre un contesto naturalistico spettacolare. 

I tifosi possono godere di un’offerta turistica ricca: escursioni sul Passo dello Stelvio (meta leggendaria per i ciclisti), visite al centro storico con la Chiesa di San Vitale, e degustazioni di piatti tipici come pizzoccheri e sciatt. A sole 3 ore da Monza (190 km via SS36 e SS38), Bormio è logisticamente comoda e rafforza il legame del Monza con la Lombardia, un aspetto chiave per l’identità del club in Serie B. L’unico limite è che le strutture sportive potrebbero richiedere piccoli adeguamenti per un ritiro professionistico. Tuttavia, il mix di sport e benessere, unito alla vicinanza, rende Bormio una candidata solida per ospitare i biancorossi.

Chatillon, la serenità valdostana per ripartire

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Chatillon, a 550 metri in Valle d’Aosta, è l’opzione per chi cerca tranquillità e semplicità. Questa località, già testata da squadre come il Cagliari, offre il centro sportivo “Stadio Brunod” con un campo da calcio in buone condizioni, spogliatoi funzionali e una piccola palestra per il lavoro atletico. Il clima estivo mite (20-25°C) è ideale per allenamenti senza stress termico, anche se l’altitudine più bassa rispetto a Ponte di Legno riduce i benefici della preparazione in quota. 

L’ambiente isolato e sereno è perfetto per costruire coesione di squadra, un fattore cruciale dopo la retrocessione. Per i tifosi, Chatillon è una porta d’accesso alla Valle d’Aosta: il Monte Cervino è a un’ora di macchina, il Castello di Fénis offre un tuffo nella storia, e sentieri come il “Cammino Balteo” regalano panorami mozzafiato. L’offerta enogastronomica, con fontina e vini come il Petit Rouge, è un altro punto di forza. A sole 2,5 ore da Monza (180 km via A4 e A5), Chatillon è tra le mete più vicine, facilitando il trasferimento di squadra e supporters. Organizzare eventi per i tifosi potrebbe essere una sfida in un contesto più raccolto, ma la pace di Chatillon potrebbe aiutare il Monza a ritrovare equilibrio e focus.

Sauris, il tesoro friulano delle Alpi Carniche

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Sauris, a 1.200-1.400 metri nelle Alpi Carniche del Friuli-Venezia Giulia, è una sorpresa che potrebbe conquistare i cuori biancorossi. Questo borgo, tra i più alti della regione, è un’oasi di pace con un microclima fresco (massime di 20-22°C a luglio) e strutture sportive come il campo da calcio comunale, utilizzato per campus estivi e ritiri di squadre dilettantistiche. Sebbene meno specializzato rispetto a Moena, il campo è in buone condizioni, e una palestra vicina consente sedute di forza e recupero. 

L’isolamento di Sauris, circondato da boschi e dal Lago di Sauris, favorisce la concentrazione, mentre il paesaggio alpino è un toccasana per il morale. I tifosi troverebbero un’esperienza autentica: il prosciutto crudo di Sauris, la birra artigianale Zahre, e sentieri come il “Sentiero dei Mulini” per esplorare la natura. Il borgo, con i suoi chalet in legno e la cultura saurana (di origine germanica), è una meta turistica di nicchia, ideale per eventi intimi come una presentazione della squadra. A 4,5 ore da Monza (350 km via A4), la distanza è il principale limite, insieme a strutture sportive che potrebbero richiedere adeguamenti. Ma un ritiro a Sauris sarebbe una scelta romantica, capace di raccontare una storia di riscatto in un angolo incontaminato d’Italia.

Perché Ponte di Legno resta in pole

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Ponte di Legno è il rifugio perfetto per il Monza: i ritiri 2023 e 2024 hanno dimostrato che Temù, con il suo centro sportivo moderno, l’altitudine di 1.120 metri e l’organizzazione impeccabile, è una formula vincente. A sole 2,5 ore da Monza (140 km), è logisticamente ideale, e l’atmosfera della “Notte Biancorossa” ha cementato il legame con i tifosi. 

Tuttavia, Moena, Seefeld, Bormio, Chatillon e Sauris offrono alternative affascinanti, ciascuna con un’identità unica: dal prestigio di Moena al lusso di Seefeld, dalla tradizione di Bormio alla pace di Chatillon, fino alla magia di Sauris. Con la Serie B alle porte e l’incertezza sull’allenatore, il Monza punterà su un ritiro che dia slancio a un progetto di ritorno in Serie A.