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Il Parlamento europeo ha respinto nei giorni scorsi la richiesta di revoca dell’immunità parlamentare per l’eurodeputata Ilaria Salis, presentata dalle autorità ungheresi. La decisione è arrivata per un solo voto di scarto: 306 voti favorevoli contro 305 contrari.

La relazione approvata in aula ha riconosciuto il fumus persecutionis, ovvero il sospetto che la procedura legale a suo carico fosse motivata da ragioni politiche. Con questa decisione, l’Eurocamera ha di fatto confermato che il procedimento ungherese nei suoi confronti non garantiva le condizioni di un processo giusto.

La notizia è stata accolta con soddisfazione dal gruppo politico di riferimento di Salis, che ha parlato di “una vittoria per la democrazia europea e per chi difende i diritti fondamentali”.

Ilaria Salis commenta il voto e parla di democrazia reale

L’eurodeputata monzese ha espresso su Twitter tutta la sua emozione dopo la conferma dell’immunità. Ecco le sue parole integrali:

“Ancora faccio fatica a realizzare quello che è successo. Sono naturalmente molto felice: hanno vinto le ragioni che ho sempre sostenuto, e soprattutto posso tirare un bel sospiro di sollievo.
Inoltre, l’approvazione in Parlamento della relazione della Commissione JURI — che riconosce il fumus persecutionis — è un risultato importante, per Maja e per tutti.
Le autorità di tutti i Paesi dovranno tener conto che nell’Ungheria di Orbán non può esserci un processo giusto per gli antifascisti e per gli oppositori politici. La battaglia continua.

Ma in questa gioia si proietta anche un’ombra.
Un solo voto di scarto non è una buona notizia: rivela quanto sia ormai profonda la deriva autoritaria di un’Europa che si dice democratica ma fatica ad esserlo per davvero.
Oggi come in passato, le forze del fascismo riescono a trascinare con sé una parte consistente dei liberali — molto più liberisti che liberali —, incapaci di dimostrarsi coerenti ai propri valori. La pressione dell’estrema destra funziona.

E allora sì, questo voto ci dice anche un’altra cosa: che in tempi di crisi e di ridefinizione sistemica come quelli che stiamo vivendo, quando paura e conformismo spingono molti ad assecondare l’arbitrio del potere invece che difendere libertà e diritti acquisiti, la democrazia che abbiamo conosciuto sinora — una democrazia formale, fragile, spesso ipocrita — non basta più. È necessario inventarne un’altra: più profonda, più sostanziale, più forte.
Una democrazia reale, che possa finalmente diventare il terreno vivo di un progetto socialista.”

Il messaggio di Ilaria Salis è diventato in poche ore virale sui social, rilanciato da esponenti politici italiani ed europei. Un commento che non solo celebra la vittoria personale, ma lancia un forte messaggio politico sulla tenuta democratica dell’Unione Europea e sul rischio di una deriva autoritaria.