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Sannino
Sannino

Ci sono volute 13 giornate, ma la prima, fragorosa gioia stagionale dell'AC Bellinzona è arrivata nel modo più inatteso e spettacolare: un sonoro 5-1 rifilato al Comunale contro l'Aarau, capolista indiscussa della Challenge League (seconda divisione svizzera).

A dirigere l'orchestra di questa storica e cruciale vittoria c'è Giuseppe Sannino, un tecnico che il calcio italiano, e in particolare la piazza di Monza, ricorda bene. L'allenatore di Ottaviano, che ad inizio carriera ha per un triennio le giovanili biancorosse, è tornato da poco sulla panchina granata, e i risultati non si sono fatti attendere.

Un Primo Tempo da Urlo

Il Bellinzona sceso in campo stasera è un "tutt'altro Bellinzona". I granata hanno aggredito gli argoviesi fin dai primi minuti, dimostrando il "coltello tra i denti" e una spietatezza sotto porta degna di una grande squadra.

Il primo tempo è un autentico capolavoro con la squadra di Sannino che ha chiuso avanti per 4-0. Nella ripresa, il mattatore della serata è Vogt, autore di ben tre assist e della cinquina finale: al 59' si inventa un siluro che si insacca all’incrocio dei pali, portando il risultato sul 5-0. Il gol della bandiera per l'Aarau arriva solo al 90'+3' con Filet.

La Spinta dell'Ex Monza

Per i ticinesi, questa è la prima vittoria in campionato e un vero e proprio toccasana. Con questi tre punti, l'ACB si porta a soli 3 punti di distanza dal Rapperswil, il penultimo posto che significa salvezza.

A 68 anni, l'ex tecnico del Monza, del Palermo  e di tante altre squadre, ha risposto così a chi gli chiedeva il motivo del suo ritorno in una situazione oggettivamente difficile:

«Mi piace il calcio. Non smetto di voler capire le sfumature di questo sport, in uno o nell’altro angolo del pianeta. E anche quando sembra che ci sia tutto da perdere, è bello provare a creare qualcosa. Sono stato chiaro con la dirigenza: a Bellinzona - sino all’ultimo minuto dell’ultima giornata - l’obiettivo dev’essere la salvezza».

La "cura Sannino" ha dato i suoi frutti in modo eclatante. L'ex Monza ha non solo riportato il Bellinzona al gol dopo quasi due mesi di astinenza, ma ha anche fatto crollare la capolista con una prova di forza che infonde grande fiducia per la lotta alla permanenza in Challenge League.

La carriera di Sannino

Sanino è Cresciuto a Torino, dove la sua famiglia era emigrata quando era un bambino perché il papà era stato assunto alla Fiat. Arrivò per la prima volta a Varese e al Varese nella stagione ’75/76 quando la prima squadra era in B e lui era all’ultimo anno di giovanili.

Da calciatore, ruolo fantasista, ha giocato a lungo tra C1 e C2; a fine carriera, pur coltivando la speranza di diventare allenatore, ha lavorato come portantino all’ospedale psichiatrico di Voghera, città di cui è stato idolo calcistico.

Folgorato dal gioco di Arrigo Sacchi, ha iniziato ad allenare proprio dalle giovanili del Voghera poi, dopo un triennio nelle giovanili del Monza, la sua prima panchina senior fu quella della Biellese. La famiglia Turri lo chiamò al Varese nell’ultimo anno del vecchio “Football Club”, anche se Sannino fu esonerato a favore di Beruatto che però non evitò la retrocessione, seguita dal fallimento.

Il riscatto del tecnico passò dalle promozioni consecutive (dalla C2 alla C1) con Lecco e Pergocrema, entrambe però segnate da polemiche e addii.

Richiamato al Varese (da Sean Sogliano ed Enzo Montemurro) dopo poche partite della stagione 2008-09 per sostituire Carmignani, prese la squadra all’ultimo posto e la trascinò alla promozione in C1. L’anno successivo fece il miracolo di riportare i biancorossi in Serie B, a 25 anni dall’ultima volta, con la finale playoff vinta sulla Cremonese. Vinse la “Panchina d’oro” per la Prima Divisione.

Nel campionato cadetto il Varese di Sannino si fermò in semifinale contro il Padova di El Shaarawy: il giorno dopo l’eliminazione il tecnico annunciò il passaggio al Siena. Vinse la “Panchina d’argento” (miglior allenatore di Serie B).

Con i toscani esordì in Serie A e toccò l’apice della carriera con la salvezza e la semifinale di Coppa Italia.

Da allora però Sannino è andato incontro a una serie di stagioni difficili, con esoneri o subentri in corsa: Palermo, Chievo (Serie A), Watford (Premiership), Catania (B), Carpi (A), Salernitana (B). Poi ha avuto esperienze anche in Grecia nel Levadiakos, Ungheria nel Honved in Libia nell' Al Ittihad ed infine in Svizzera dove ha guidato FC Paradiso ed il Bellinzona.