Monza, la città in vino che ha fatto il pieno: ecco le cinque curiosità che abbiamo trovato
Dalla folla all’U-Power Stadium alle degustazioni dei piccoli produttori: tutti i dettagli della giornata
Il rapporto tra pubblico e manifestazioni enogastronomiche sta cambiando rapidamente: oggi si cerca un contatto diretto con chi produce, luoghi dove assaggiare senza fretta e spazi che raccontino identità e tradizioni. Manifestazioni che riescono a mettere insieme autenticità, qualità e un’atmosfera accogliente diventano punti di riferimento per appassionati e semplici curiosi. L’esperienza conta quanto il prodotto: non più solo un assaggio, ma un racconto fatto di persone, lavoro e scelte sostenibili.
È in questo contesto che gli appuntamenti indoor stanno vivendo una nuova stagione, offrendo occasioni in cui clima, location e organizzazione lavorano insieme per creare momenti di immersione totale.

Siamo stati sabato a Città in Vino a Monza, dalle 16:00 alle 18:00, e la situazione è cambiata in meno di due ore. All’inizio l’accesso agli spazi era fluido, con visitatori distribuiti senza difficoltà nella lounge dell' U-Power Stadium; poco dopo, complici la formula del kit degustazione, l’ampia varietà di etichette e la presenza di specialità gastronomiche, l’affluenza è cresciuta fino al punto da rendere necessario il contingentamento: si entrava solo quando qualcuno usciva. Una risposta costante e significativa, che ha accompagnato l’intero pomeriggio.
Degustazioni produttori – Vini artigianali e storie di territori
Il cuore dell’evento è stato il rapporto diretto tra pubblico e produttori: c'erano piccoli artigiani, realtà familiari che lavorano vigne e cantine con scelte precise, spesso legate alla sostenibilità. Le degustazioni non erano semplici assaggi, ma un modo per conoscere il racconto dietro ogni bottiglia — la vigna, l’annata, l’identità del luogo. Per chi cerca produzioni autentiche e lontane dai circuiti industriali, il percorso è risultato coerente, ricco e ben costruito.
U-Power Stadium – Una location che valorizza l’esperienza
La scelta del U-Power Stadium si è rivelata strategica: un ambiente coperto, ordinato e protetto dalla pioggia, dove muoversi senza imprevisti. Nel tardo pomeriggio lo spazio si è trasformato in un vero teatro del gusto, con file ai banchi, momenti più intensi e un clima vivace ma sempre controllato. Una cornice capace di rendere l’evento confortevole e accessibile anche con l’aumento del pubblico.

Street food prodotti tipici – Un percorso gastronomico regionale
Accanto alle etichette, un ruolo importante lo hanno avuto i prodotti tipici portati dagli espositori: taralli pugliesi in diverse varianti, olio extravergine, mieli della Lunigiana, creme al limone e al pistacchio nello stand della Sicilia, preparazioni al tartufo nero e bianco, liquori artigianali e amaretti. Abbinamenti che hanno completato l’esperienza e portato molti visitatori ad acquistare direttamente in loco, trasformando l’evento in un piccolo mercato delle eccellenze regionali.
Etichette territori – Dal Roero al Garda, passando per Emilia e Veneto e non solo
Tra i banchi non mancavano riferimenti a territori noti: il Roero, ad esempio, ben rappresentato tra le etichette in degustazione, ma anche zone emiliane, venete, realtà del Garda e altre singole produzioni che hanno valorizzato identità locali. La varietà geografica è stata una delle chiavi del successo, con un percorso che permetteva un viaggio ideale attraverso diversi paesaggi italiani.
Cantine produttori – Le realtà che abbiamo anche assaggiato
Fra le realtà degne di nota: Cantina Colli Vicentini (il prosecco rosé è stata la nostra prima degustazione e anche la migliore), Loschi Vini (di Enrico Loschi di Piacenza, un gutturnio frizzante difficile da dimenticare), Baroldi Diego e diversi espositori legati al Roero, nonché Tenuta IO (vini naturali del Monferrato). A completare il quadro, una presenza interessante di progetti esteri e importazione come Lusitania Vini, oltre a stand dedicati a distillati e spiriti, tra cui Passioni Reali/Spiriti Italiani e selezioni Anima Amara/Grappera e anche vini biologici. Un’offerta ampia, utile anche per chi cerca referenze fuori dalla grande distribuzione.

In conclusione
La giornata di Città in Vino a Monza ha confermato come una proposta ben costruita — tra degustazioni, incontro con i produttori, specialità gastronomiche e un format indoor efficace — possa attrarre un pubblico numeroso e curioso. Chi cerca vini autentici, storie di territorio e prodotti da acquistare direttamente non resterà deluso da una manifestazione che mette in dialogo tradizione e qualità.



