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foto Lega Serie A YouTube
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Inter vs Juventus. Se fosse questo il duello da qui a fine campionato? Forse è troppo presto per dirlo, ma le dimostrazioni di forza date contro Milan e Lazio sabato scorso sono apparse davvero significative. I nerazzurri hanno trovato in Thuram un degno sostituto della coppia Lukaku-Dzeko. Si permettono il lusso di lasciare in panchina Cuadrado e Pavard, inserendo nel secondo tempo Frattesi e Carlos Augusto. Certo, le squadre di Inzaghi partono sempre molto forti, sono quadrate e hanno nel Milan il loro partner preferito, visto che gli ultimi derby vinti paiono essere copiati con carta carbone, se si eccettua quello in cui Pioli decise di giocare a specchio, “accettando” una sconfitta di misura. 

La Juventus ha in Chiesa e Vlahovic due valori aggiunti. Ha riscoperto Mckennie, un'aggressività difensiva che mancava da diverso tempo e un pubblico in grado di far diventare lo Stadium un fattore. In più, senza la coppe, potrà godere di una freschezza maggiore.

Il Milan si risveglia in malo modo dopo aver convinto per tre giornate. Nell'atteggiamento tattico e comunicativo di Pioli ritroviamo qualcosa che va oltre la presunzione. Vedremo se i cinque schiaffi ricevuti saranno una sorta di bagno di umiltà, anche se le dichiarazioni pre e post derby non sembrano andare in quella direzione.

Il Napoli non è più quello dell'anno scorso e, forse, era ingenuo pensare che potesse ancora esserlo. Certo, se poi si mette a confronto la classifica, scopriamo che ha solo un punto in meno, ma i segnali non sembrano essere dei migliori. Oshimen che non calcia in porta, Kvara che non inventa, Lobotka fuori dal gioco, una coppia centrale da squadra di metà classifica. Queste le lacune evidenziate nelle ultime partite e ora incombe una trasferta di Champions che potrebbe essere già molto importante per il morale della squadra.

Fiorentina e Atalanta giocano e fanno spettacolo. La lotta per l'Europa riguarderà anche loro. La Dea, però, ha lasciato partire Zapata un po' frettolosamente, confidando troppo su uno Scamacca sempre alle prese con noie fisiche. Lookman è tornato al gol, ma non è stato sufficiente per fare punti al Franchi, dove si attende ancora il gol delle punte, con Beltran e Nzola fermi ancora a quota zero.

Prosegue l'imbattibilità del Lecce, che conquista un punto a Monza, soprattutto grazie alle prodezze del portiere Falcone e agli errori sotto porta di Mota Carvalho. Krstovic dimostra come, facendo bene scouting, si possano ancora trovare buoni giocatori, senza necessariamente passare da amici e algoritmi.

Infine l'Empoli. La prima squadra a cambiare allenatore. Perdere a Roma ci sta, ma subirne 7 senza reazione dopo aver perso le prime tre partite è colpa troppo grossa per confermare Paolo Zanetti. Al suo posto un gradito cavallo di ritorno come Andreazzoli, mandato via a giugno dell'anno scorso, con motivi piuttosto fumosi, e richiamato ora per raddrizzare la barca con molto tempo a disposizione per ricreare quell'Empoli delle meraviglie che aveva incantato nel girone d'andata di due anni fa. 

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