L'ex biancorosso Fulvio Pea: 'Pessina un ragazzo con gli occhi da sognatore, ho tanti ricordi belli di Monza..'
Sulle pagine de "Il Giorno", con la firma di Dario Crippa, ha rilasciato un'intervista l'ex tecnico del Monza Fulvio Pea (stagione 2014/15, n.d.r.) che ha parlato anche di Matteo Pessina e del suo inserimento continuativo in Prima Squadra in biancorosso. Ecco alcuni frammenti delle sue parole:
"Gennaio 2015, Pessina aveva 17 anni.. ma parlare di scelta coraggiosa sarebbe sbagliato. Ci stavamo lavorando da tempo, era tutto programmato. Per la precisione, da sette mesi. Col suo agente e la sua famiglia decidemmo di sottoporlo ad un lavoro specifico molto intenso. Era dotato di grande talento, ma era ancora troppo magro e longilineo. Studiammo un programma di allenamento personalizzato per rafforzarlo".
"In breve tempo ebbi un'altra squadra, arrivarono 24 nuovi giocatori e non eravamo obbligati a far giocare Matteo. Ma avevamo programmato di portarlo in Prima Squadra. Il programma fu molto duro ed impegnativo, di potenzialmento muscolare e tecnico: ricordo i momenti di difficoltà di Matteo, ma gli fummo sempre molto vicini e non si scoraggiò. Dovevamo supportare la sua crescita fisica, un grazie enorme fu riconosciuto ai genitori".
"Il giorno del suo debutto affrontavamo la Pro Patria, e Pessina fece subito un gol. Già questo faceva capire molte cose. Trovare gli spazi per gli inserimenti era un suo punto di forza. Una qualità rara. Era un ragazzo con gli occhi da sognatore che non smetteva e non smetterà di sognare. E' la sua grande forza, lo si vedeva dalla passione e dall'entusiasmo di voler crescere che ha sempre dimostrato. Non è un giocatore di calcio.. E' come un atleta da atletica, uno che tenta sempre di migliorare avendo sempre come obiettivo quello di migliorare".
"Si seppe guadagnare e ritagliare il suo spazio, giocò venti partite e fece gol importanti, anche nei playout col Pordenone per salvarci ne fece tre. Compreso un calcio di rigore che si assunse, lui così giovane, la responsabilità di calciare: era già un ometto.. grande responsabilità".
"In passato dicevo che somigliava a Perrotta e Lampard. Gente che sa inserirsi, trovare gli spazi e giocare a calcio".
"Ho tanti ricordi belli di Monza. A mio figlio di 7 anni, che è tifoso sfegatato dell'Atalanta (non so perchè!), dico sempre che un giorno torneremo a fare una visita a questà città a cui rimarrò sempre profondamente legato".
"Suning ha interrotto le sue attività calcistiche in Cina ma io sono rimasto lì. Alleno una prima squadra a Nanchino, il Nanjing City. Siamo a metà classifica, speriamo di migliorare entro la fine del campionato. Sto facendo giocare due ragazzi del 2001, in Cina mi trovo bene. Per uno che ama il calcio l'importante è fare questo lavoro, non dove..'.
fonte: Il Giorno