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Milano. Abbiamo incontrato Giovanni Tanucci, esperto giocatore che ha ripreso a giocare in Terza Categoria nella sua squadra del cuore. 

Giovanni, a che età hai incominciato a giocare e in che squadre sei stato? 

Ho iniziato a cinque/sei anni al Milan Crescenzago, squadra della mia zona dove ho giocato fino agli esordienti, per poi passare a fare i Giovanissimi Regionali (inizialmente, acquistato dall’Enotria al Dindelli per via dei miei compagni che sarebbero andati tutti li. Al Dindelli ho fatto praticamente quattro anni di regionali, tre di allievi regionali, di cui l’ultimo, arrivati primi a pari punti con Meda e Caravaggio e con fasi finali, alle quali non ho partecipato a causa di un incidente in motorino che mi ha messo out. L’anno seguente venni preso con altri tre compagni dal Brugherio per fare la juniores Nazionali (quell’anno c’era Stefano Mauri nella Berretti ex capitano della Lazio); successivamente sono passato al Sant’albino San Damiano in prima categoria per due anni. Di seguito sono andato al Crespi Morbio (quella che sarà mia seconda famiglia) per 7 anni in prima categoria, passando poi per Atletico CVS e Accademia Sandonatese promozione e poi ritorno alla Crespi in seconda dove abbiamo vinto il campionato giocando in Prima categoria l’anno seguente. Dopo essere stato fermo un anno dalla Crespi per giocare il campionato a 7 con amici, riprendo l’anno dopo in Terza Categoria con una società nuova, la Football Sesto 2012 dove saliamo in seconda dopo i playoff. L’anno successivo sconto una squalifica fino ad ottobre e contemporaneamente smetto di giocare. Oggi ho ripreso a trentotto quasi trentanove anni in Terza categoria con la Crespi 2017; rifondata con vecchi amici e dirigenti della Crespi Morbio.

Chi ti ha trasmesso la passione per questo sport? 

Penso che me l’abbia trasmessa mio padre anche lui giocatore di calcio a livello dilettantistico. L’ho sempre seguito giocare con i suoi amici la sera nei vari campionati e forse da lì e’ maturata la passione. Ho anche giocato con lui quando ho compiuto 17 anni ed è stato bello ed emozionante

Cosa ti ha portato a riprendere a giocare nella tua squadra d’origine, quante emozioni e quanti stimoli hai?

Tutto e’ nato all’improvviso a metà luglio di quest’anno quando ho ricevuto la chiamata di un mio vecchio compagno di squadra, dove mi comunicava che un vecchio dirigente stava ricreando la vecchia Crespi e che serviva richiamare giocatori vecchi e giovani possibilmente ex Crespi. Da li e’ partita una macchina meravigliosa che ancora oggi sta coinvolgendo vecchi tifosi, vecchi dirigenti e tutti coloro che amano e hanno amato questa maglia. L’entusiasmo è alle stelle e tutto procede bene anche se stiamo cercando Sponsor perché comunque ci auto finanziamo pagando anche noi una quota. Tutto bello e la sensazione e’ quella di un ragazzino all’esordio.

Stai pensando a cosa fare una volta smesso di giocare? 

Avendo già smesso una volta ho provato ad aiutare per 3 anni due miei vecchi allenatori, questa mia ultima esperienza biennale al Villa con passaggio da Prima Categoria a Promozione è stata positiva. In realtà perche’ iniziato a collaborare con una squadra di serie D per fare scouting ed andare quindi in giro a visionare ragazzi per la juniores e la prima squadra. Quest’ultimo ruolo è quello che voglio fare e che mi piace di più; in assoluto.

Quali valori imparati nello sport ti hanno aiutato una volta entrato nel mondo del lavoro e nella vita di tutti i giorni?

Penso che i valori in generale te li trasmettono i genitori, perchè credo anche che il calcio e gli sport di squadra, sono fondamentali per imparare a rispettare: le regole all’nterno del gruppo, il rispetto degli avversari, la convivenza con gente più grande e più esperta che ti trasmette insegnamenti sia a livello sportivo che umano. Nello sport credo ci sia tutto e per questo tutti i bambini dovrebbero praticare sport. Grazie al calcio conosco e continuo a conoscere tanta gente e ho tante amicizie.

Hai mantenuto i contatti con i tuoi vecchi compagni di squadra? 

Come dicevo prima grazie al calcio i miei compagni e anche i miei avversari sono con il tempo diventati miei amici fuori dal campo, certo non con tutti sono rimasto in contatto.

Segui il Monza. lo hai mai incontrato anche in amichevole?

Si, seguo tutto il calcio compreso il Monza. L’anno del mio ritorno alla Crespi Morbio in seconda categoria nel precampionato abbiamo disputato un’amichevole al Brianteo. Grande esperienza e grandi emozioni in uno stadio professionistico con giocatori di Serie C.

 Che messaggio vuoi trasmettere ai ragazzi che si affacciano a questo sport? 

Quello che sto gia’ facendo con mio nipote di 6 anni e quello che voglio trasmettere a tutti i bambini/ragazzi che si avvicinano a questo sport e’ che bisogna metterci passione e sacrificio perchè le soddisfazioni e le gioie sono tante, le emozioni indescrivibili e tutto questo condiviso con amici e gente che ti aiuta a crescere per poi diventare uomo. Non si finisce mai di imparare dallo sport e dal calcio nello specifico soprattutto perchè ti insegna a superare gli ostacoli e le difficoltà che la vita di ogni giorno ti presenta.

Gabriele Passoni.

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