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Il Monza aggiunge un mattoncino alla striscia avviata col Catanzaro: Bianco va a +3 sul Modena secondo e a +6 sul Cesena, avversario di giornata, col Frosinone che si mantiene a 4 lunghezze di distanza.

Monza, le due facce di una medaglia vincente

È un Monza che non si ferma neppure davanti a un Cesena in gran spolvero e che, anzi, mette ancora più timore alle rivali per la promozione, nonostante coi romagnoli il traguardo sia stato tagliato con affanno.

Tutto questo perché, dinanzi ai 7.777 spettatori di un U-Power rivestito di biancorosso, la 7^ vittoria consecutiva e il 7^ clean sheet di Thiam consentono al Monza di esibire due sue virtù: la sicurezza (di gioco) dei primi 45' di gioco ha ceduto il passo alla tigna del secondo tempo, in cui la terza della classe, reduce da 4 vittorie in 5 esibizioni, ha talora messo i biancorossi all'angolo.

Azzi autore di iniziative personali

E il prodotto di tali fattori è, sempre, essere un Monza corale, perché la maggioranza dei titolari si prende la sufficienza senza svolazzare e si scopre che un rovescio della medaglia si chiama concentrazione, cruciale così come la manovra armonica. 

Gli episodi (il penalty negato a Mota e il fuorigioco di Blesa che invalida la rapacità di Shpendi) possono ovviamente incidere su un risultato da filo del rasoio, ma si ha la sensazione che al Monza sia difficile fare male, e tanto meno ‘rivoltare’ i calzini: va difatti rimarcato che il Cesena, alzato il baricentro, sia stato insidioso per lo più per carattere e idee da solista, letali in 5 trasferte su 7. 

Monza non ha così avuto per il ‘Cavalluccio’ la valenza di Pescara, Genova, Venezia, La Spezia e Bolzano: da Monza solamente il Padova è uscito, difatti, indenne.