La scomparsa di Aurelio Cazzaniga, 'il cardinale Richelieu' nella storia dell'AC Monza
Il ricordo di Paolo Corbetta dell'ex presidente biancorosso

Quando si dice che, con la scomparsa di qualcuno, "se ne va un pezzo di storia...". Sì, con la scomparsa di Aurelio Cazzaniga se ne va un pezzo di storia dell'AC Monza. Perché, se è vero che Cazzaniga è stato presidente della società biancorossa per poche stagioni, è altrettanto vero che il suo "peso" all'interno e da esterno nei vari consigli di amministrazione societari è sempre stato importante ed illuminante.
Aurelio Cazzaniga, il Monza nel cuore e nella visione
A soli 32 anni, Cazzaniga divenne presidente dell'AC Monza, guidato in panchina dal quasi coetaneo Gigi Radice. Quasi coetaneo e, forse anche per questo, grandissimo amico. In quegli anni il Monza sfiorò per la prima volta nella propria storia la promozione in serie A, qualche campionato prima della squadra sempre ai vertici della cadetteria guidata da Alfredo Magni. Gli anni del duo Cazzaniga-Radice sono quelli che hanno fatto innamorare del Monza quel bambino di quasi 10 anni che ero in quel periodo. Cazzaniga, non più presidente, rimase nel gruppo dirigenziale biancorosso, giocando sempre un ruolo di spicco come "eminenza grigia" sia negli anni di presidenza Cappelletti che in quelli successivi in cui al vertice c'era Giambelli. La sua capacità diplomatica (qualcuno lo aveva soprannominato "il cardinale Richelieu"), la sua intelligenza, la sua abilità a muoversi nel mondo del calcio come nel business erano le qualità che lo rendevano così impattante nell'ambiente biancorosso. La sua mano fu determinante anche per il trionfale ritorno sulla panchina monzese di Radice a fine anni Novanta, con una seconda promozione in serie B a trent'anni di distanza dalla prima sotto la guida del mister di Cesano Maderno.
Fu Cazzaniga a introdurre Adriano Galliani nell'AC Monza a metà anni Settanta, costituendo per l'attuale AD biancorosso una sorta di guida e mentore. Il rapporto tra i due è stato per tutti questi anni solidissimo; al punto che nei primissimi anni della gestione Fininvest, prima di recarsi allo stadio per le gare interne, Galliani imponeva al proprio autista di effettuare una piccola deviazione per dare un passaggio a Cazzaniga (impossibilitato a guidare per un serio problema alla vista) e consentirgli di sedersi in tribuna al Brianteo a fianco dello stesso AD e del presidente Berlusconi.
Ricordo e ricorderò sempre la telefonata che Cazzaniga mi fece nel settembre 2018. "Paolo, pare che Galliani abbia convinto Berlusconi a rilevare il Monza da Nicola Colombo. Te lo dico adesso: nel giro di qualche anno andremo in serie A. Conosco troppo bene Berlusconi e l'Adriano, questi se si pongono un obiettivo lo raggiungono". Era commosso Aurelio Cazzaniga e so per certo che lo fosse ancora di più la sera del 29 maggio 2022 dopo la gara di Pisa che sancì la prima storica promozione in A del Monza. Nonostante le difficoltà con la vista, era sempre informato sulle vicissitudini del Monza, grazie al supporto del suo fidatissimo collaboratore Cristian che lo aggiornava con costanza e dettaglio.
Ho sempre dato del "Lei" a Cazzaniga. Ma faccio un'eccezione per l'ultimo saluto: buon viaggio, Aurelio! E grazie per i consigli e gli aiuti da te avuti in ricordo dell'amicizia con mio padre Angelo.
Paolo Corbetta

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