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Paolo Bianco
Paolo Bianco

Dopo undici giornate Modena, Monza e Frosinone guidano la Serie B.
Tre percorsi diversi, un solo denominatore: Paolo Bianco.
Il tecnico pugliese, 48 anni, è l’unico ad aver lavorato in tutti e tre i club negli ultimi due anni. Un filo bianco, letteralmente, che cuce la parte alta della classifica.

Ex difensore di Catania e Sassuolo, Bianco si è formato accanto a Roberto De Zerbi nello staff del Sassuolo e dello Shakhtar Donetsk, poi ha collaborato con Massimiliano Allegri alla Juventus.
Da quell’intreccio ha tratto un metodo: costruzione dal basso e ordine tattico, ma senza dogmi.


Modena, la prima impronta

Il Modena 2023/24 è stato il suo primo vero laboratorio da allenatore.
La squadra alternava costruzione corta e gioco diretto, dentro un sistema fluido — 4-3-2-1 di base, 3-3-3-1 in possesso.
Tremolada agiva tra le linee, Palumbo e Duca ruotavano per creare spazi, Cotali spingeva a sinistra mentre Ponsi copriva dall’altra parte.
Pressing coordinato, blocco corto, ritmo costante.
Un calcio posizionale e intelligente, capace di unire intensità e controllo.
Quel Modena chiuse con identità chiara, e molti di quei principi restano visibili nella capolista di oggi.


Frosinone, la tappa della flessibilità

A Frosinone Bianco arrivò nel febbraio 2025, in piena corsa salvezza.
Scelse un approccio dinamico, modulando il sistema tra 3-4-1-2, 3-5-2 e 4-3-3.
L’obiettivo era riportare equilibrio: pressione misurata, squadra corta, transizioni rapide.
In pochi mesi il gruppo recuperò fiducia e chiuse in crescendo.
Oggi i giallazzurri, terzi in classifica, mantengono quella elasticità mentale che il tecnico aveva introdotto.


Monza, la squadra del presente

Oggi Bianco guida il Monza, deciso a tornare subito in A.
La base è un 3-4-2-1 che in possesso diventa 3-1-1-4-1: uno dei due mediani sale tra le linee, gli esterni spingono fino all’altezza dei trequartisti, e la costruzione parte dal basso con pazienza.
L’idea è dominare lo spazio, non il pallone: superare la prima pressione e portare cinque uomini nell’area avversaria.
In fase difensiva la squadra si chiude in 5-1-3-1, compatta e disciplinata.
Manca ancora brillantezza offensiva, ma l’identità è evidente: equilibrio, ordine e intensità.


Un tecnico che cuce idee

Tre piazze diverse, un solo comune denominatore.
Modena, Frosinone e Monza sono oggi le prime tre della Serie B, ma anche le ultime tre tappe di Paolo Bianco.
Non è solo una coincidenza: è il segno di un metodo che funziona.
Un filo Bianco che attraversa il campionato e racconta, più di ogni classifica, la maturità di un allenatore ormai pronto per la ribalta.


Da De Zerbi a sé stesso

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Paolo Bianco non nasce dal nulla. È stato parte dello staff di Roberto De Zerbi a Sassuolo e allo Shakhtar, apprendendo un calcio di possesso e di coraggio. Ma, a differenza di altri “discepoli”, Bianco ha saputo rielaborare quella lezione, adattandola alla concretezza dei campionati italiani.
Niente dogmi, solo principi: costruire dal basso se serve, verticalizzare quando conviene, responsabilizzare i giocatori. Un equilibrio raro nel calcio moderno.


L’impronta di un tecnico che lascia segni

Che Modena, Monza e Frosinone si trovino ora sul podio della Serie B può sembrare una curiosità statistica. Ma, a ben vedere, racconta qualcosa di più profondo.
Paolo Bianco è diventato un marchio di gioco, una sorta di garanzia di metodo.
Tre squadre diverse, un’unica traccia.
In cima alla Serie B, oggi, c’è l’effetto Bianco.