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Stazioni fuori uso, biciclette rotte o inesistenti ma ancora visibili sull’applicazione: il bilancio del bike sharing a Monza è desolante. «Il servizio ha subito un vero e proprio tracollo dopo l’estate», ha ammesso il presidente di Monza Mobilità, Elio Bindi.

Attualmente ci sono 22 stazioni per sole 35 biciclette, cioè circa una e mezza per ogni stallo. Troppo poco per garantire un utilizzo efficiente. Nei primi otto mesi del 2025 si sono registrati poco più di 500 noleggi e una cinquantina di abbonati, numeri ben lontani dalle attese.

Furti e manutenzione, i nodi principali

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A peggiorare la situazione sono arrivati furti e scarsa manutenzione. Alcuni malintenzionati hanno trovato il modo di scassinare le stazioni, sottraendo le biciclette. La mancanza di controlli rapidi e di interventi di riparazione ha aggravato il quadro, trasformando il servizio in un fallimento agli occhi dei cittadini.

Eppure, i dati raccolti dall’associazione Monza in Bici, che ha censito oltre tremila ciclisti, dimostrano che l’interesse per la mobilità dolce esiste eccome.

Un piano di rilancio entro fine anno

Nonostante le difficoltà, un piano per rilanciare il bike sharing è già in cantiere. Entro la fine del 2025 Monza Mobilità affiderà il servizio a un nuovo operatore, probabilmente lo stesso che oggi gestisce monopattini e biciclette elettriche. L’obiettivo è portare la flotta a 60 biciclette, come previsto inizialmente.

Parallelamente, è prevista una revisione dell’applicazione, che ha mostrato problemi gravi: noleggi non chiusi correttamente e abbonamenti segnalati come inesistenti. Per non penalizzare gli utenti, si sta studiando anche il prolungamento degli abbonamenti già sottoscritti.