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A Monza si vive più a lungo, ma non si vive allo stesso modo.Secondo il Rendiconto sociale Inps 2024, presentato nella sede della Provincia, le donne brianzole hanno un’aspettativa di vita di 86,5 anni, contro gli 82,6 anni degli uomini, ma restano indietro su occupazione, redditi e pensioni.Il quadro delineato dalla direttrice provinciale Inps, Rosaria Cariello, è chiaro: “Più della metà della popolazione è in una condizione di svantaggio di genere”.

Monza e Brianza, più anziani che giovani

Il territorio conta 44.6546 donne contro 430.246 uomini.Gli over 65 sono 206.164, quasi il doppio rispetto ai 112.046 bambini e ragazzi fino a 14 anni.Una popolazione che invecchia e che, inevitabilmente, incide su mercato del lavoro e sistema previdenziale.Nel 2024 si è registrato un saldo occupazionale positivo, con più assunzioni che cessazioni.Gli italiani hanno però ridotto i contratti a tempo indeterminato e determinato, mentre per gli stranieri si osserva un incremento in entrambe le tipologie.

Un quinto dei contratti è part time (e quasi tutti femminili)

In Brianza il 21,5% dei lavoratori è impiegato con contratti part time, una percentuale più alta rispetto alla media lombarda ma inferiore a quella nazionale. Il fenomeno è soprattutto femminile: nel 2024 sono state assunte con questa formula 15.970 donne contro 12.401 uomini. La fascia più coinvolta è quella tra 30 e 50 anni.E il part time si riflette in modo diretto sulle pensioni: Pensione media femminile di 2.014 euro contro 2.676 euro per gli uomini; Nel pubblico impiego, 1.555 euro per una donna contro 2.749 euro per un collega uomo; Tra gli autonomi, 1.237 euro per le donne e 1.736 euro per gli uomini.

“Serve un cambio culturale e strumenti concreti”

“La disparità di genere si ritrova in tutti i dati esaminati”, ha sottolineato Rosaria Cariello, direttrice provinciale Inps.@“Serve intervenire con strumenti concreti per permettere alle donne di esprimere pienamente i loro talenti e rendere più sostenibile il sistema previdenziale”. Cariello ha ricordato anche il peso del lavoro di cura: “La gestione dei familiari anziani e disabili ricade ancora quasi sempre sulle donne. E questo non è solo un tema economico, ma culturale: si dà per scontato che la casa sia affare loro”.

Inps in rete per l’inclusione: l’accordo brianzolo

La direttrice ha evidenziato anche il progetto “Inps in rete per l’inclusione”, siglato con Comune di Monza (capofila dell’ambito sociale), Caritas Ambrosiana, San Vincenzo De Paoli e Afol Monza Brianza. L’obiettivo è rafforzare la rete di protezione sociale locale, migliorando il sostegno alle persone in difficoltà economica e promuovendo l’integrazione sociale nel territorio.