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Il clima delle riunioni con lui era talmente colloquiale che una volta Confalonieri gridò, in milanese: “Uè bagàj, quando entra il presidente del Consiglio ci si alza in piedi!”.

Sallusti ricorda poi un episodio emblematico: 

Solo una volta mi ha fatto una richiesta, con un tono di voce ultimativo, che non era il suo: “Dovete pubblicare un articolo per chiedere scusa a Fini!”». Ma aggiunge: «Con Feltri decidemmo di non pubblicare nulla. Poco dopo Berlusconi richiamò, a bassa voce: “Mi sono allontanato un attimo dalla riunione. Non penserete mica di fare questa sciocchezza? Ho dovuto dirvelo per dargli soddisfazione...”.

Un uomo unico, oltre ogni etichetta

Berlusconi è stato unico. Chi lo raffigura come uno statista o come un evasore fiscale o come un grande imprenditore o come un puttaniere vede solo un aspetto: Berlusconi era tutte queste cose insieme, e molto di più.

Un sogno chiamato Quirinale

Mi ha raccontato sua figlia Marina che quando lo fecero Cavaliere portò tutti a Roma. La cerimonia era all’Eur, ma prima volle andare al Quirinale. La figlia bambina chiese: papà, che ci facciamo qui? E lui: “Un giorno questa sarà la nostra casa”.

Il progetto mancato a Predappio