Il 'Principino' Frattesi: 'Monza, dobbiamo vincerle tutte da qui alla fine. Galliani ci dice sempre...'
Il "Principino" Davide Frattesi ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport Stadio (edizione Verde), al giornalista Adriano Ancona. Il centrocampista capitolino dell'Under 21 azzurra, autore di un'ottima stagione sinora col Monza, ha parlato della sua esperienza in Brianza e del finale di stagione cadetto che sta entrerà sempre più nel vivo,aprendo così:
"Siamo noi i primi responsabili se alcune certezze stanno mancando. Il rendimento collettivo non è stato all'altezza, ma ora dobbiamo compattarci".
Perchè il vero Monza si è visto solo a sprazzi?
"Quando le cose non girano come si deve, il rischio è quello di perdere la fiducia. Ma nella seconda parte del girone d'andata ci stava riuscendo tutto. Adesso bisogna far emergere il collettivo, rimanere aggrappati anche alle partite più spigolose. Pareggiando quelle tre che abbiamo perso, saremmo in piena lotta per il secondo posto. Chiaro che ora la porta per la promozione diretta è più stretta. L'obiettivo però è quello che ci siamo sempre dati: vincerle tutte da qui alla fine".
Salernitana e Lecce, i prossimo due avversari, sono un vero bivio per la credibilità del Monza.
"Sarà importante il modo di affrontarle, anche a livello di testa. Con due vittorie, per esempio, si può puntare un certo obiettivo altrimenti l'ambizione diventerà quella di un terzo o quarto posto. Per la Serie A ci sono anche i playoff. Il fatto di dover affrontare subito gli avversari più difficili può essere un valore aggiunto".
E con la pressione creata in una stagione da condannati a vincere, come la mettiamo?
"Nel percorso di un calciatore, quella dev'esserci sempre: anzi, in genere la pressione mi carica. L'anno scorso con l'Empoli abbiamo mancato la Serie a diretta, ma l'ambiente era più tranquillo, la squadra non aveva l'etichetta di schiacciasassi. Al Monza ora serve reagire e dare il massimo. Come ci dice sempre Galliani, siamo stati presi come giocatori in grado di fare la differenza".
foto: Buzzi