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D'Ambrosio
D'Ambrosio

L'ultimo capitolo della sua carriera si è svolto a Monza, un'avventura che l'ha lasciato con un pizzico di amarezza, ma che lo ha spinto a guardare avanti. "L'ultimo anno a Monza mi ha un po' scottato," confessa. "Retrocedere non è un problema, ma il modo in cui è successo mi ha deluso. Sono un professionista che dà sempre il massimo e non avevo più quelle energie mentali per fare uno switch e ripartire."

Un legame indissolubile con le origini

Nonostante viva stabilmente a Milano, il legame con la sua Caivano è rimasto forte e profondo. "Caivano per me sono le radici," spiega D'Ambrosio. "Vuol dire quelle partite sul campo di terra con le porte in legno, quei pomeriggi a giocare fino al tramonto, le corse in bici." Un'infanzia spensierata che ha voluto far rivivere ai suoi figli, portandoli a giocare nel campetto comunale. "Mi è sembrato di tornare alla mia infanzia," racconta. "Ho detto ai miei figli: questo è il modo in cui sono cresciuto io."

Il suo percorso è diventato un esempio per la sua terra, un simbolo di riscatto. "Ora rappresento la Caivano che ce l'ha fatta, ma so di aver fatto il meglio seguendo i miei valori e sento l'apprezzamento da parte della gente di Caivano e di Napoli in generale." Danilo sottolinea con orgoglio i recenti miglioramenti nella sua città, dove "c'è tanta brava gente che ha voglia di lavorare, mandare i figli a scuola e farli crescere in un determinato modo."

La famiglia: il pilastro della sua vita

Se c'è un elemento ricorrente nelle sue parole, è la famiglia. Che si tratti dei genitori che lo hanno sostenuto con sacrifici e senza pressioni, o della moglie Enza, conosciuta a 17 anni e ancora al suo fianco. "Non avrei potuto sposare una donna diversa da Enza," afferma con un sorriso. "Ci ha unito l'amore per le cose semplici: passiamo da un ristorante stellato a una pizza mangiata per terra con vista sul tramonto."

L'amore per i figli si riflette in un insegnamento che considera sacro: "C'è solo un modo per fare le cose: farle bene e con onestà. Senza pressione e senza ansia."

Nuovi orizzonti e un "sogno nel cassetto"

Ora che il calcio è alle spalle, D'Ambrosio è pronto a gettarsi in nuove avventure. "Ho tanti altri obiettivi da raggiungere. Di sicuro voglio fare qualcosa nel mondo del business," rivela. L'ex calciatore ha già una holding di investimenti in startup e una passione per il settore del food.

Ma in mezzo a tutti questi progetti, c'è un "sogno nel cassetto." Un sogno che riguarda il calcio, ma in un ruolo diverso. D'Ambrosio menziona il suo ex allenatore Giampiero Ventura e la sua filosofia di riunire i migliori giovani campani per dare loro un'opportunità. Non è difficile intuire che il suo desiderio sia quello di restituire qualcosa alla terra che lo ha visto crescere. "Gli farei i complimenti per dove è arrivato," conclude D'Ambrosio, immaginando di parlare al bambino che era. "Perché ha raggiunto il suo obiettivo con quei valori importanti trasmessi dalla famiglia."