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Mercoledì 20 dicembre 2023, la scuola Primaria "Aldo Moro e Martiri di via Fani" di Mezzago, ha organizzato "La marcia della Luce". La scuola ha deciso di declinare le celebrazioni antecedenti al Natale, creando un percorso interculturale e di dialogo interreligioso dall'alto valore civico, includendo chiunque in una camminata pacifista per le vie di Mezzago.

La luce come forte metafora per richiedere al "mondo degli adulti" di mettere a tacere armi e conflitti. Afferma la Dirigente scolastica dell'istituto comprensivo Bellusco Mezzago, professoressa Concetta Ponticelli: «Ho accolto il progetto propostomi dalla commissione dei docenti della Primaria di Mezzago poiché immediatamente è emersa l'efficace ricaduta educativa della " Marcia della Luce". Oltre l'evento in sé, le docenti e i docenti proponevano un percorso quotidiano di riflessione dove l'Educazione Civica si manifesta in tutta la sua realtà aderente al progetto di cittadinanza attiva "I Care" che la scuola propone. Colgo l'occasione per ringraziare tutte le docenti e i docenti , le collaboratrici ed i collaboratori scolastici di Mezzago e il comando della polizia locale per il supporto logistico alla manifestazione».

A prender parola, prima della marcia, la coordinatrice di plesso Maestra Lara Parma: «A scuola stiamo vivendo una settimana speciale che abbiamo chiamato “la settimana della luce”. Ogni membro della nostra scuola, alunni, insegnanti e collaboratori scolastici è diventato un “custode di Luce”.

Ogni giorno al mattino, a turno, un’interclasse alla volta compie il rituale di accensione della lanterna donando ai compagni una canzone, una poesia o una filastrocca che parli di luce, di pace e di amicizia.Durante la giornata la luce rimane sempre accesa, custodita da tutti noi… ognuno di noi si preoccupa che non si spenga. Questa lanterna oggi è qui con noi e ci accompagnerà durante la marcia. Dietro al simbolo della Luce ognuno di noi può leggere il significato che vuole: può essere la luce dell’amicizia, la luce dell’amore, la luce del sapere, la luce della passione… Per noi però questa luce ha assunto in particolar modo due significati: Il primo legato alla speranza: speranza che la Luce possa guidarci sempre verso il giusto cammino, speranza che la Luce possa illuminarci davanti ai momenti di indecisione e di sconforto, speranza che la Luce possa portare sollievo là dove invece c’è dolore e oscurità. Il secondo legato invece alla Pace: mai come oggi abbiamo bisogno di credere che la Luce della Pace possa illuminare chi purtroppo la pace non la sta vivendo, e mai come oggi crediamo sia necessario tessere percorsi e relazioni di pace all’interno della nostra comunità. Noi adulti parliamo spesso di Pace ai bambini ma, ancora una volta, è dai bambini che arriva l’insegnamento a noi adulti.Tra di loro i bambini non parlano di pace ma “fanno la pace”.  Quante volte ci è capitato di sentire che tra di loro dopo un litigio si chiedano “vuoi fare la pace”? facciamo pace”?. Il verbo che usano, “fare la pace”, è un verbo bellissimo, concreto che implica un’azione, il fare qualche cosa. Perché la pace va fatta, va costruita, tutti i giorni, pazientemente… senza arrendersi. Dopo aver fatto la pace i bambini sono felici, sorridono e sono contenti. Perché fare la Pace rende felici. Ed è proprio quest’ultima frase che abbiamo fatto diventare lo slogan di questa marcia della luce: fare la pace rende felici.»

Le alunne e gli alunni hanno anche creato degli artefatti a tema "luce" messi in mostra nella scuola. Con questi lavori si è creata una piccola raccolta fondi il cui ricavato è stato devoluto alle organizzazioni che si occupano di portare aiuto e assistenza nelle zone di guerra.