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Nel match di Coppa Italia Frecciarossa 2025-26, valido per i 32esimi di finale, il Frosinone ha conquistato una vittoria nei minuti di recupero contro il Monza, all'U-Power Stadium, grazie ad un gol decisivo di Kvernadze al 92’.

La sfida ha visto opporsi due avversari con dei moduli tattici praticamente speculari per lo meno in partenza, l'1-3-4-2-1, schema sempre adottato, tra l'altro, dal tecnico Bianco anche nelle prime uscite amichevoli.

Analisi tattica del primo tempo: equilibrio e occasioni mancate

Il match si è aperto con un approccio prudente da parte di entrambe le compagini, caratterizzato da un ritmo piuttosto blando e poche situazioni qualitative degne di nota. Le due compagini hanno preferito ‘studiarsi’, con scarse e sterili opportunità da goal nelle prime fasi. I brianzoli hanno tendenzialmente cercato di imporre il proprio gioco, lavorando pero' molto con il lancio dalle retrovie e cercando l'ampiezza di manovra con le batterie esterne (considerando i laterali di mediana e quelli di trequarti), ma senza sfondare e creare sostanziali difficoltà ai ciociari. 

Un paio di guizzi sono giunti da Caprari (partito anche in maniera discretamente vivace ma poi impreciso e lezioso nella seconda parte di frazione), che con una giocata dalla sinistra ha disinnescato Pessina arrivato in corsa (conclusione rivedibile), e in seguito Colpani, alla conclusione timidamente di mancino dalla distanza, senza i frutti sperati.

I giallo-azzurri, molto accorti ed ordinati, hanno preferito attendere e provare a ripartire con le tante pedine rapide a disposizione. In primis si sono notati un vivace e guizzante, ex Rouen, Ghedjemis (pericoloso poi ad inizio ripresa) sull'esterno mancino, privo però di continuità e concretezza e spentosi alla distanza, ed il metronomo, ex Juve Stabia e Genoa, Calò. Un sussulto è giunto dal centrale difensivo di scuola Roma Marchizza, che ha calciato, di poco a lato di mancino, su punizione.

Bisogna sottolineare che anche l'undici timonato dal pugliese Bianco ha mostrato una certa solidità difensiva, chiudendo tutti gli spazi, col trio difensivo sostanzialmente attento, e i due mediani a fare, in maniera diligente; da schermo, in fase di non possesso. I primi quarantacinque minuti sono stati caratterizzati da un sostanziale equilibrio.

Secondo tempo: il predominio offensivo del Monza e le occasioni non sfruttate

Nella ripresa, i biancorossi hanno adottato, maggiormente dal quarto d'ora, un approccio più aggressivo, con i positivi cambi strategici di Galazzi per Caprari da subito e di Obiang per Colombo e Azzi per Brorsson (con Birindelli ‘abbassato' nell'inedita posizione di braccetto destro) successivamente; il tutto per aumentare l'intensità e la pressione offensiva, piuttosto sterile nel primo tempo. La squadra brianzola ha messo sotto torchio, per larghi tratti, la difesa dei basso laziali, creando molte occasioni da gol, tra cui un palo dello sgasante Galazzi (nel frattempo passato da sinistra a destra), un intervento decisivo di Sherri su un tiro di Azzi. e una conclusione mancina di Mota (spostatosi poi indietro e più largo dopo l'ingresso del centravanti Ganvoula).

I padroni di casa hanno guadagnato attivamente il predominio territoriale e cercato più volte appunto la conclusione, ma la sfortuna e alcune imprecisioni di troppo hanno impedito di trovare il vantaggio, che si sarebbe rivelato anche legittimo. La difesa dei ciociari (con un Calvani sugli scudi) ha retto tendenzialmente l'urto, uscendo indenne dallo ‘sfogo’ monzese.

La svolta al 92’: il gol decisivo di Kvernadze e la vittoria del Frosinone

Nonostante il predominio territoriale monzese, alla fine è stato il Frosinone a trovare il gol vincente in ripartenza, con Gelli che ha servito splendidamente (sorprendendo questa volta la retroguardia brianzola) il georgiano Kvernadze, il quale ha insaccato, in pieno recupero. Entrambe le pedine sono subentrate in corsa, premiando dunque la fiducia offerta dal loro timoniere ed impattando al massimo sul match. 

I brianzoli, nel complesso, non avrebbero meritato la sconfitta e, molto probabilmente, ai punti avrebbero potuto ottenere una vittoria tutto sommato meritata. Ma il calcio non è la boxe. Dopo un primo tempo scialbo, la mancata precisione (da sottolineare una rete divorata anche da Lucchesi negli ultimissimi istanti di match) nella ripresa non ha permesso di sbloccare l'incontro, con un cinico Frosinone di Alvini, ex timoniere di Cremonese e Perugia tra le altre, che ne ha approfittato nel finale, guadagnandosi così il Cagliari nel prossimo turno della rassegna.

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