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“Sto ancora sognando e non mi voglio svegliare…”. Il post dell’amico e collega Fiorenzo Dosso fotografa al meglio le sensazioni che tutti noi stiamo vivendo da alcune ore dopo lo straordinario successo del Monza all’Allianz Stadium.  Personalità, spregiudicatezza ed un’ottima organizzazione di gioco sono gli ingredienti che hanno consentito ai biancorossi di Palladino di soverchiare nel primo tempo la Juventus e di tenerla a bada nella ripresa con una condotta più prudente.

Sarebbe stato francamente eccessivo pensare che il Monza potesse reggere anche nei secondi 45’ i ritmi della prima frazione di gioco. E sarebbe stato impensabile che, al rientro in campo dopo l’intervallo, la squadra di Allegri fosse ancora frastornata e in balia dei biancorossi come nella metà gara iniziale. Ci ha pensato Michele Di Gregorio, autore di almeno tre interventi decisivi, a dare fiducia e sicurezza alla squadra. “Questo è uno dei portieri più forti che abbia mai visto alla sua età”. Sono parole di qualche anno fa che mi aveva confidato il “giaguaro” Luciano Castellini, che aveva seguito ed allenato il portiere biancorosso quando militava nelle formazioni giovanili dell’Inter.  

Sei punti contro la squadra più titolata d’Italia costituiscono un bottino incredibile per una società che disputa la sua prima stagione in serie A. Avanti così, con determinazione e spregiudicatezza, che, almeno in questo momento, la classifica consente. Oggi, più che alla salvezza e a quel qualcosa in più cui la proprietà ha sempre pensato, vorrei soffermarmi su un’altra valutazione. La società di Monzello ha oggi un mister che è il massimo artefice di quel meccanismo quasi perfetto che è oggi il Monza, non solo per il gioco proposto ma anche e soprattutto per quella coesione del gruppo che è stato capace di creare. Se si vuole davvero puntare a restare in alto, occorre prenderne atto senza indugio e non farselo scappare. Ci sono tante società che lo stanno mettendo al centro delle loro attenzioni, prima fra tutte quella Juventus in cui Palladino ha giocato e che, comunque vadano le cose a livello extra-campo, vorrà presto ripartire per costruire un futuro che sia in linea con il proprio blasone e la propria storia.

  

Paolo Corbetta