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Monza Club Alta Brianza e polemica con Michele Criscitiello

Il Monza Club Alta Brianza ha pubblicato un comunicato contro il giornalista Michele Criscitiello, in seguito ad alcune dichiarazioni ritenute offensive nei confronti del club biancorosso e dei suoi tifosi.
Il tono del messaggio è diretto e appassionato, segno di un movimento che, nonostante le difficoltà, continua a far sentire la propria voce.

Ecco il testo integrale del comunicato del Monza Club Alta Brianza:

Leggiamo senza sorpresa le dichiarazioni del “solito” Criscitiello. Senza sorpresa perché quando c’è da spalare fango sul Monza, il presidente della Caratese si è sempre fatto notare per la sua prontezza, in prima linea con il cannone spianato… Chissà, forse guidato da un’inesistente rivalità calcistica con la sua Folgore Caratese, di cui è proprietario e presidente e che vorrebbe forse ergere a simbolo della Brianza calcistica. Beh, il suo simbolo calcistico, la Brianza monzese già ce l’ha e si chiama AC Monza.

“Chi contesta Galliani a Monza non ricorda la storia di questo club” esordisce il Nostro, salvo poi dimostrare che è lui a non conoscerla affatto: “Il Monza è sempre stata una piazza di serie D, C o al massimo di B”. 

Già mettere all’inizio dell’elenco la serie D è un tentativo di svilire il nostro amato Monza, come dire che ha fatto soprattutto la D. Poi dice “al massimo la B”, certo la B è stata la punta più alta raggiunta prima dell’era Fininvest, ma quante volte? Criscitiello, che è un giornalista, conosce bene i dati ma non li cita, li piega al suo ragionamento sperando che chi legge si fidi (mica tutti conoscono la storia del Monza). Bene, facciamo noi quello che lui non ha fatto o ha evitato di fare perché non utile al suo ragionamento: tralasciando gli albori e la veloce scalata del Monza nel calcio che conta, la squadra biancorossa ha disputato: 2 Serie D, 5 Serie C2, 39 Serie C/C1/Lega Pro, 41 Serie B, 3 Serie A.

41 Serie B contro 2 Serie D, il che significa che il campionato di B è quello più disputato dalla squadra brianzola nella sua storia, un po’ il suo posto naturale. E il Monza si piazza al 6° posto nella classifica per numero di partecipazioni al campionato cadetto (per la cronaca, è il Brescia a guidare questa classifica).… “Il Monza è sempre stata una piazza di serie D, C o al massimo di B”. Sì, come no…. Già questo basterebbe per lasciar perdere il successivo “senza storia la città”…. basta studiarla. Poi cita il reale e innegabile problema della vicinanza con le milanesi e del tifo per la Juve, spingendosi però ancora a citare Atalanta e Como come forze che schiaccerebbero il Monza… bah… come se nella Brianza monzese ci sia qualcuno che ogni domenica si chieda “vado a Como, a Bergamo o a Monza a vedere calcio?”. Complimenti Criscitiello, conosci il territorio….

Il giornalista presidente poi afferma l’ovvio: senza Galliani il Monza non sarebbe andato in Serie A. Vero. Nessuno tra chi contesta lo ha mai negato: ma si potrà contestare l’ultimo anno del Condor o è lesa maestà? Osservare da lontano non è come vivere una squadra. Evidentemente il noto volto TV non sa che Galliani ha parlato per l’ultima volta del Monza a dicembre dicendo “il Monza non svende, si rafforza”, salvo vendere tutto il vendibile nelle due settimane successive, di fatto accompagnando il Monza in Serie B al termine di un campionato che ha distrutto tutto. Poi il silenzio, rotto da qualche “forza Milan”, apparizioni da tifoso rossonero a San Siro, lasciando prima il Brianteo con il Monza ancora in campo e sotto nel punteggio, il suo pensiero lasciato ai soliti giornalisti amici.

Vede, Criscitiello, la narrazione del figlio di Monza prestato trent’anni al Milan non l’abbiamo ideata noi tifosi, ma è uno storytelling che ci ha ammansito per anni proprio lui. Salvo sparire non appena sono sorte le prime difficoltà. Ha lasciato soli i tifosi, non ha mai fatto chiarezza, ha obbedito all’ordine della Gran Casa di retrocedere per vendere, ha nascosto la squadra ai tifosi quasi non fossimo degni di sentirla nostra. Questo non è amore, ma passione… bellissimo sentimento ma che col tempo evapora. L’Amore no. Noi del Monza siamo gente tranquilla, la Serie A è stato un bellissimo sogno e figuriamoci se sia stato un problema tornare in B. Ma ci aspettavamo di tornarci con la schiena dritta e orgogliosi, non umiliati dal sentirsi un peso anche per chi si dichiarava “prestato”. Gratitudine eterna, ma anche rabbia per come è finita. E lei non è nessuno per giudicare i sentimenti di una tifoseria evidentemente ferita e annientata. Perché da un anno come quello trascorso, si fa fatica a riprendersi… Meritiamo rispetto, anche se siamo una piccola realtà. E non sarà la levata di scudi degli amici a farci cambiare idea.

Poi va sul personale, scherzando il povero Burdisso (che ha lavorato benissimo in questi mesi) definendolo “odiato da quasi tutto il calcio italiano”. Che caduta di stile… che commento imbarazzante… che gossip di basso livello.
“Il futuro è segnato”, eccolo il vaticinio… ma non ci preoccupa, ne ha sbagliate tante di previsioni… “La Serie A resterà un miraggio”… può darsi, ma non è che in Serie A ci può andare solo Fininvest, ci sono tante piccole società non targate Galliani che fanno la Serie A con dignità… ma il Monza, no, impossibile. Lo ha deciso Criscitiello. Vedremo. “Siamo pieni di fondi, investitori e manager che con il calcio hanno poco a che fare”, anche di giornalisti che fanno i presidenti, se è per quello.
In bocca al lupo per la sua Folgore, squadra gloriosa del territorio e complimenti per l’acquisto di Luca Caldirola, giocatore e uomo di spessore che a Monza ben conosciamo e amiamo. Ecco, ci parli un po’ con Luca, prima di pontificare su ciò che non conosce, solo per far piacere a qualcuno che evidentemente ancora conta.
Alta Brianza.”