Notte di terrore per noto giornalista Report: ordigno sotto auto, cosa è successo
Due esplosioni a Pomezia, la figlia era passata pochi minuti prima; indagini in corso

La libertà di stampa resta uno dei pilastri fondamentali della democrazia: quando un cronista viene messo nel mirino, non è solo la sua vita professionale a essere colpita, ma l’intero diritto dei cittadini a essere informati. Negli ultimi anni i giornalisti d’inchiesta si sono trovati sempre più esposti a minacce e pressioni, spesso dopo servizi scomodi. Difendere chi racconta fatti e inchieste significa proteggere il diritto all’informazione e la sicurezza pubblica.
Attentato a Sigfrido Ranucci: ordigno distrugge auto a Pomezia
Nella notte un ordigno è esploso davanti all’abitazione di Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione Report, distruggendo la sua auto e quella della sua figlia parcheggiate davanti a casa nella località di Campo Ascolano, alle porte di Pomezia. Non risultano feriti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia scientifica, i carabinieri e la Digos, che hanno avviato accertamenti per chiarire dinamica e responsabilità.
La redazione di Report ha pubblicato sui social un avviso in cui si segnala che “la potenza dell'esplosione è stata tale per cui avrebbe potuto uccidere chi fosse passato in quel momento”. Ranucci ha inoltre dichiarato che la figlia era passata pochi minuti prima del boato: “Mia figlia è passata lì davanti pochi minuti prima, potevano ammazzarla”. Le indagini sono in corso e la Procura è stata informata.
Indagini: Digos e carabinieri al lavoro dopo l'attentato
Gli investigatori, coordinati dalla Procura, stanno esaminando i rilievi tecnici e i filmati di zona per ricostruire la sequenza: secondo le prime informazioni sembrerebbero essere stati utilizzati due ordigni, con potenza tale da danneggiare anche abitazioni nelle vicinanze. Gli inquirenti valutano ogni pista, compresa la possibilità che l’atto sia collegato a recenti minacce o intimidazioni ricevute dalla redazione di Report. Chiunque abbia informazioni è invitato a contattare le forze dell’ordine.
La solidarietà verso il giornalista e la sua famiglia è stata espressa da numerose associazioni e colleghi; resta la necessità di garantire massima chiarezza investigativa e protezione per chi svolge il mestiere del cronista d’inchiesta. Seguiremo gli sviluppi del caso e aggiorneremo la notizia non appena arriveranno nuovi elementi ufficiali.