GP Monza, bufera sui biglietti VIP ai politici: Piffer smaschera la “casta”
Il consigliere monzese Piffer rifiuta ancora i pass gratuiti del GP, simbolo di un sistema che considera poco etico.

Per convenzione storica, il Comune di Monza dispone di 108 pass VIP gratuiti per il Gran Premio. Si tratta di posti esclusivi sopra i box, normalmente riservati a sponsor e ospiti paganti.
Il protocollo è chiaro: il venerdì gli inviti vanno ai sindaci brianzoli, il sabato agli imprenditori e alle figure istituzionali, la domenica ad assessori, consiglieri comunali ed ex sindaci (ognuno con un accompagnatore). Una tradizione che il Comune giustifica come occasione di “promozione del territorio”.
Ma non tutti la pensano così.
Paolo Piffer dice “no” ai privilegi
Il consigliere monzese di opposizione Paolo Piffer (lista Civicamente) da 14 anni rifiuta questi biglietti omaggio. Per lui non sono un gesto di rappresentanza, bensì “una regalia da parte di un ente che dovremmo controllare”.
Una posizione chiara: gli amministratori non dovrebbero accettare omaggi da società come Sias o l’Automobile Club, soggetti che ricadono sotto la loro vigilanza. Per questo, anche quest’anno, Piffer ha ribadito il suo “no grazie”, diventando il simbolo della battaglia contro la “casta”.
“Pratica scroccona”: la denuncia di Piffer

Il linguaggio usato dal consigliere è diretto. Da anni parla di “pratica scroccona”, denunciando i selfie dei politici in tribuna VIP mentre i tifosi comuni faticano ad acquistare un biglietto.
Nel 2012 arrivò persino a proporre un’alternativa: mettere all’asta i pass e devolvere il ricavato in beneficenza. «Non è un danno economico per il Comune – spiegò – ma rinunciarvi sarebbe un gesto simbolico per dare un segnale ai cittadini».
Un dibattito che divide
Le prese di posizione di Piffer hanno acceso il dibattito anche fuori da Monza. Nel 2017 fece discutere il caso dei 480 pass gratuiti distribuiti da Regione Lombardia, mentre nel 2020 – con il GP a porte chiuse per Covid – le tribune furono eccezionalmente riservate a medici e infermieri, scelta accolta con entusiasmo dallo stesso consigliere.
Eppure, a distanza di anni, nulla è cambiato: la convenzione rimane e la politica locale continua a difendere i biglietti come “normale rappresentanza”.
Etica pubblica e fiducia dei cittadini
Dietro la polemica, c’è un tema più ampio: l’etica pubblica. In un’epoca di sfiducia verso le istituzioni, gesti simbolici come quello di Piffer diventano importanti per riconquistare credibilità.
La domanda resta aperta: arriverà mai il giorno in cui i pass VIP del GP di Monza saranno destinati a cittadini meritevoli, sponsor o categorie simbolo, anziché a politici e loro accompagnatori?
Per ora, l’unica certezza è che la battaglia di Piffer continua. E che il Gran Premio di Monza, oltre allo spettacolo in pista, resta teatro di un’altra corsa: quella tra privilegi e trasparenza.