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Alessandro, sabato per te sarà un match particolare visto che sei di Monza. Che partita ti aspetti?

«Sarà una gara molto speciale, perché sono di Monza e abito a pochi metri dall’U-Power Stadium. La Serie B è un campionato equilibrato ed è difficile fare pronostici. L’emozione ci sarà sicuramente, ma passerà una volta in campo.»


Da Monza è partito tutto. Poi avevi già affrontato i biancorossi in Serie D con la maglia del Cavenago Fanfulla, stagione 2016/17.

«Sono arrivato alla Juniores del Monza nel 2015, dopo le giovanili del Como. Poco dopo sono stato convocato in Prima Squadra ed ho esordito in Serie D con Buzzi e Achenza. L’anno successivo sono andato in prestito al Cavenago Fanfulla con Michelangelo (Achenza, ndr) e lì ho affrontato per la prima volta il Monza, che poi fu promosso in C. È stata un’esperienza fondamentale: ho giocato tanto e mi ha formato.»

Poi il passaggio al Seregno con mister Andreoletti, oggi tuo allenatore a Padova.

«Sì, con il mister ho un ottimo rapporto: mi conosce bene e condividiamo molto. A Seregno era agli inizi, ma si vedeva già che sarebbe arrivato lontano. L’ho ritrovato poi alla Pro Sesto, dove abbiamo fatto un campionato importante in Serie C, e infine a Padova, con la conquista della Serie B. È stato – e continua a essere – fondamentale per me.»

Com’è stato l’esordio in Serie B?

«Molto emozionante, anche se abbiamo perso contro l’Empoli, una retrocessa dalla Serie A come il Monza. L’emozione c’era, ma è svanita subito dopo il fischio d’inizio.»

Che differenze hai notato rispetto alla Serie C e alla Serie D?

«Ho giocato ancora poco, quindi è presto per dare un giudizio completo. Sicuramente i difensori sono più forti e preparati, e la preparazione è diversa rispetto ai campionati precedenti.»

Hai 28 anni: sogni l’esordio in Serie A?

«Non mi pongo limiti, lavoro per migliorarmi sempre di più. Sarebbe bellissimo esordire in Serie A, vedremo cosa succederà.»

Torneresti mai al Monza?

«Ora sono concentrato sul Padova, con cui ho un contratto fino al 2027. È chiaro che se arrivasse un’offerta dalla squadra della mia città la valuterei con attenzione. Però qui mi trovo benissimo: ho un ottimo rapporto con la piazza e mi sento a casa. A Monza torno per vedere la mia famiglia e i miei amici.»


Sei laureato in Scienze Motorie. Lo studio ti è servito nella carriera da calciatore?

«Assolutamente sì. La carriera di un calciatore è breve e avere un titolo che apre porte anche fuori dal calcio è fondamentale. Inoltre le conoscenze acquisite mi sono tornate utili già durante il percorso sportivo.»

Come abbiamo detto, tutto è partito da Monza. Che ricordi hai di quella stagione?

«Non andò come sperato, ma conservo ricordi positivi perché ho esordito in Prima Squadra e ho collezionato alcune presenze. Poi le strade si sono divise, ma sono soddisfatto del mio percorso e della mia carriera. Il futuro? Vedremo cosa riserverà.»

Si ringrazia Alessandro Capelli e il Calcio Padova per la disponibilità 

A cura di Antonio Scirtò 

 

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Antonio Scirtò