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Lorenzo Colombo è senza dubbio l'acquisto più interessante del calciomercato del Monza. Cresciuto nella cantera del Milan, l'attaccante è chiamato a regalare a mister Palladino quei gol che l'anno scorso sono mancati. Reduce da una fruttuosa esperienza al Lecce, il giovane calciatore originario di Vimercate è alla ricerca della consacrazione definitiva con la maglia dei brianzoli. Ai microfoni della nostra redazione, ha parlato l'allenatore Federico Giunti, ex tecnico della Primavera del Milan, che ha allenato Lorenzo ai tempi delle giovanili rossonere. Queste le parole del tecnico:

Lorenzo Colombo è un nuovo calciatore del Monza. Hanno fatto bene i biancorossi a puntare su di lui? 'Ho una stima infinita per Lorenzo. È un calciatore che ho conosciuto nel settore giovanile: so che ragazzo è e che approccio ha nei confronti del lavoro. Il Monza ha fatto benissimo a prenderlo, spero che riesca adesso a ripagare la fiducia con i gol, che poi è quello che sa fare meglio. Mi auguro per lui che si riveli un'avventura positiva'.

Hai allenato Colombo nelle giovanili del Milan. Quali sono le sue principali caratteristiche?
'Penso che abbia bisogno di continuità, le reti arriveranno di conseguenza. Se messo nelle giuste condizioni, diventa devastante. Riesce dai venti metri a essere davvero pericoloso. Ha un sinistro come se ne vedono pochi in giro, anche a livello di Serie A. Chiaro, è un ragazzo di 21 anni e ha bisogno del tempo necessario, anche se nelle piazze come Monza tempo non ce n'è. È tutto nelle sue mani, ha le capacità per emergere. Poi il Monza ha un gioco che può esaltare al meglio le sue caratteristiche. Palladino, come ha dimostrato l'anno scorso, porta tanti uomini in fase offensiva. Gli sviluppi del Monza sono adatti alle caratteristiche di Lorenzo. I brianzoli hanno dei principi di gioco chiari, la squadra è sempre messa nelle condizioni di ripartire, pure in campo aperto. Lorenzo può dare una grossa mano nell'appoggio quando si gioca spalle alla porta e poi sa attaccare bene la profondità'.

Si capiva che fosse un predestinato?
'Sì, anche se con me ha giocato poco a causa di alcuni infortuni. È stato poi subito aggregato in prima squadra e mandato in prestito per farsi le ossa. Ricordo che un anno fece tanta fatica a causa di un infortunio ma, appena rientrato, riuscì a segnare nove reti in sei partite. Questo per far capire le sue potenzialità. All'epoca era già fuori portata rispetto a compagni e avversari. Era un 2002 che giocava senza problemi contro i 2000. È maniacale nel lavoro quotidiano, cura tanto il fisico, caratteristiche che non si trovano spesso nei suoi coetanei. È un ragazzo che negli allenamenti dà tutto sé stesso. Era già un giocatore maturo ai tempi delle giovanili. Quando trova il mezzo metro di spazio dal difensore non ci pensa due volte a tirare. Ha il tiro a giro di potenza. È pericoloso lasciargli anche un minimo spazio per calciare in porta'. 

Secondo te dove può migliorarsi ancora Lorenzo? Quali consigli vorresti dargli?
'Deve continuare a essere quello che è. E magari presenziare di più in area di rigore. Le qualità tecniche e fisiche in ogni caso non gli mancano. A Monza poi sarà allenato da un tecnico che predilige la fase offensiva, anche se nel calcio di oggi bisogna alternare entrambe le fasi e lui su questo non ha problemi. Ha solo bisogno di sentire la fiducia dell'ambiente. Non perché gli sia dovuto ma perché se la merita. E se ne accorgeranno vedendolo allenarsi con la sua tipica costanza e concentrazione'.