Immunità eurodeputata brianzola Ilaria Salis: ecco la decisione di Strasburgo
La plenaria del Parlamento europeo ha deciso il suo destino: l’immunità è salva, ma per un soffio

Ilaria Salis mantiene l’immunità parlamentare per un solo voto
La plenaria del Parlamento europeo, riunita a Strasburgo, ha confermato l’immunità parlamentare di Ilaria Salis, eurodeputata brianzola di Alleanza Verdi e Sinistra, respingendo la richiesta del governo ungherese di revocarla. Un solo voto ha fatto la differenza: 306 contrari alla revoca, 305 favorevoli e 17 astenuti.
La decisione conferma la linea già espressa dalla Commissione Affari giuridici, che a fine settembre aveva riconosciuto l’esistenza di un fumus persecutionis, cioè un rischio concreto di persecuzione politica. Il voto segreto ha reso impossibile individuare i singoli schieramenti, ma è stato decisivo il sostegno di una parte del Partito Popolare Europeo, il gruppo di centrodestra più numeroso a Bruxelles, nonostante la posizione ufficiale del presidente Manfred Weber fosse a favore della revoca.
Poche ore prima del voto, Salis aveva scritto sui social:
Oggi sarò in Aula, a testa alta, ad affrontare il verdetto del Parlamento europeo. Grazie per tutti i pensieri di affetto e solidarietà, valgono molto per me.
Il governo ungherese sconfitto, ma resta il nodo dello stato di diritto
Con la conferma dell’immunità, il procedimento penale aperto in Ungheria contro l’eurodeputata si chiude. Budapest potrà solo tentare un ricorso alla Corte europea sostenendo che la procedura non abbia rispettato i regolamenti Ue. L’Ungheria accusava Salis di aver aggredito alcuni militanti neonazisti nel 2023, ma per la Commissione Affari giuridici lo scopo del processo sarebbe stato quello di “metterla a tacere a causa delle sue opinioni politiche di lunga data e del suo attivismo”.
Il voto ha messo in evidenza la spaccatura interna al centrodestra europeo. Mentre la Lega e Fratelli d’Italia si erano detti contrari all’immunità, alcuni eurodeputati popolari hanno scelto di non seguire la linea del gruppo. Un gesto che, di fatto, ha deciso il destino politico di Ilaria Salis e rafforzato il messaggio del Parlamento europeo sul rispetto dei diritti fondamentali e dello stato di diritto.
