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Una vittoria pesante e di buon auspicio al "Silvio Piola" di Novara, esagerata per l'entità del risultato. Un'affermazione importante e non semplice da ottenere, vista la difficoltà dell'avversario e la prima uscita dopo la sosta natalizia. Attualmente sono dieci i punti di vantaggio sul Pontedera, aumenta il gap sul Renate, fermato proprio dai toscani. Biancorossi che hanno messo a segno 40 reti (media di 2 per match) subendone 11 (migliore difesa ed attacco) in questi 20 incontri, quattordicesimo risultato utile consecutivo e unica compagine di Terza Serie ancora imbattuta in trasferta. Monzesi che di domenica han sempre vinto, se si esclude il Pontedera tuttora imbattuto tra le mura amiche; il portiere Lamanna ha inanellato il quattordicesimo clean sheet complessivo in stagione, decima volta che il Monza sblocca il risultato e ammontano a 17 i marcatori stagionali.

Eleven che si schierano specularmente col 4-3-1-2, novaresi ben messi in campo con il giovanissimo e promettente Barbieri sull'out destro basso e i pericolosi sudamericani Peralta e Gonzalez a dare supporto al centravanti Bortolussi. Monza, che parte con Paletta dall'inizio e schiera Gliozzi al fianco di Finotto, impatta non positivamente sul match soprattutto per merito dei gaudenziani di Banchieri; i novaresi sono infatti ben distribuiti sul terreno di gioco, corti, aggressivi e con un'intensità lodevole per una mezzora piena. Aspettano raccolti con un'innumerevole densità centrale, aggredendo il portatore, chiudendo tutte le linee di passaggio e ripartendo poi pericolosamente con gamba e rapidità. Monzesi e novaresi si alternano nel possesso palla inizialmente, brianzoli che agiscono però con lentezza e talvolta con leziosismo. La squadra più pericolosa è il Novara, Peralta e soprattutto Bortolussi dilapidano il vantaggio mentre il Monza ci prova in un paio di circostanze con conclusioni telefonate. Biancorossi che faticano però soprattutto in transizione negativa, esposti alle ripartenze di casa e i numerosi spazi concessi non hanno conseguenze spiacevoli per difetti di mira altrui e per il mestiere della retroguardia centrale, supportata sovente da Fossati a schiacciarsi e a chiudere sul trequarti padrone di casa.

Il match dal settore Ospiti

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Nella ripresa l'imprinting del match muta abbastanza rapidamente, il 1912 pian piano è più brillante e rapido nel giro palla, provando maggiormente combinazioni di prima nello stretto e optando sovente per il cambio gioco esterno per allargare le strette ed ordinate casacche azzurre. Nel primo quarto d'ora Chiricò ha una ghiotta chance dopo una pregevole azione da destra di Lepore (tra i migliori in campo) mentre Armellino innesca pericolosamente a campo aperto Gonzalez che non sfrutta. Gli ingressi in corsa monzesi, come spesso succede, incidono sulle sorti della gara; il neo arrivato Morosini mette il suo timbro sul clichè del match divulgando una delle sue peculiarità, il tiro dalla distanza, e mettendo in condizione Finotto di beffare il pasticcione Marchegiani, scuola Roma e figlio d'arte. Il prosieguo vede quasi solamente un undici in campo, Bagaj che hanno gioco facile su un Novara ferito e stanco per le energie fisiche e nervose consumate, con gli sforzi propagati vanificati. Il Monza ha il tempo di segnare su penalty (il primo concesso a proprio favore in stagione), di vedere annullato un colpo di testa dell'ex berico e clivense Rigoni e rendere speciale il debutto tra i Pro del teen Rauti, a segno dopo appena 48 secondi dal suo ingresso; un movimento tecnico in obliquo, nell'attaccare lo spazio, da applausi, farcito da una freddezza sotto porta da autentico fattucchiere del gol.

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Che dire, tre punti importantissimi che fungono da ottimo viatico per la seconda parte di stagione. Non è mai semplice ripartire dopo una sosta giunta conseguentemente ad un periodo ultra positivo, lo dimostra la sconfitta della Reggina nel raggruppamento C. I biancorossi hanno saputo soffrire nei vari frangenti di difficoltà, uscendo poi alla distanza e palesando la gran forza di valori oltre ad un cinismo notevole. Chiaramente vi è stata una dose di buona sorte, l'avversario nel primo tempo si è districato molto meglio e poteva sbloccare le ostilità, con una maggiore efficacia in finalizzazione. La differenza l'hanno fatta, oltre ad una gestione mentale e consapevolezza di forza elevata, ancora una volta gli ingressi dalla panchina, compreso Mosti che ha impattato bene; la new entry Morosini offre ancor più soluzioni e poliedricità alla mediana, Rauti maggiore freschezza e dinamismo al reparto offensivo. La fase difensiva nel primo tempo ha concesso tanti spazi, con il pacchetto difensivo a rattoppare con esperienza i buchi il più possibile; nella ripresa si è notata, a parte qualche frangente, maggiore solidità, distanze e copertura campo più consone. La fase di possesso è stata piuttosto lenta ed improduttiva nella prima metà, col regista Fossati costretto più ad abbassarsi per aiutare il pacchetto arretrato nel filtro e gravitare dispendiosamente su più campo; nei secondi 45 minuti invece una maggiore fluidità e qualità di fraseggio hanno messo in discesa le sorti della partita, oltre agli episodi ed un calo novarese. Non c'è tempo di rifiatare poichè domenica c'è immediatamente un altro incontro di notevole valore ed importanza. Importanza tecnica ineluttabilmente ma anche dal notevole ed atavico significato campanilistico, al "Brianteo" scenderà infatti dal Lario il Como.

Sandro Coppola